Agire, investire, collaborare e proteggere: sono i quattro pilastri sui quali è strutturata la Bussola strategica, approvata ieri dal Consiglio dell’Unione europea, che offre all’Ue un “ambizioso piano d’azione” per rafforzare la sua politica di sicurezza e di difesa entro il 2030.
L’obiettivo è “rendere l’UE un fornitore di sicurezza più forte e più capace” perché l’Unione deve “poter proteggere i suoi cittadini e contribuire alla pace e alla sicurezza internazionali”, è spiegato in una nota. Il documento formula proposte “concrete e attuabili”, con un calendario di attuazione “molto preciso”, al fine di migliorare la capacità dell’UE di agire con decisione nelle crisi e difendere la sua sicurezza e i suoi cittadini.
Per poter muoversi rapidamente e con fermezza ogni volta che scoppia una crisi, quindi, l’Unione europea si propone, tra l’altro, di istituire una forte capacità di schieramento rapido fino a 5000 soldati per diversi tipi di crisi, condurre regolari esercitazioni a terra e in mare, rafforzare le missioni e le operazioni civili e militari della Politica comune di difesa e di sicurezza, fare pieno uso del Fondo europeo per la pace per sostenere i partner.
Inoltre, in materia di sicurezza, l’Ue intende potenziare le sue capacità di analisi dell’intelligence, organizzare la politica in materia di cyber-difesa per essere meglio preparati e rispondere agli attacchi informatici, rafforzare il suo ruolo come attore della sicurezza marittima. In termini di investimenti, con la bussola l’Unione europea prevede anche di fornire ulteriori incentivi agli Stati membri affinché si impegnino nello sviluppo di capacità collaborative e di promuovere l’innovazione tecnologica della difesa per colmare lacune strategiche e ridurre dipendenze tecnologiche e industriali.
Per affrontare le minacce e le sfide comuni, poi, l’Ue si propone di rafforzare la cooperazione con partner strategici come Nato e Onu, sviluppare partenariati bilaterali personalizzati con paesi e partner, tra cui Stati Uniti, Canada, Norvegia, Regno Unito, Giappone, e sviluppare partenariati su misura nei Balcani occidentali, nelle aree vicine a Est e a Sud, in Africa, in Asia e in America Latina.
“La bussola strategica è una guida per l’azione”, ha detto Josep Borrell, alto rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione europea. “Stabilisce – ha continuato – un percorso ambizioso per la nostra politica di sicurezza e difesa per il prossimo decennio. Ci aiuterà ad affrontare le nostre responsabilità di sicurezza, di fronte ai nostri cittadini e al resto del mondo. Se non ora, quando?”, ha concluso.