“L’aumento di stipendio dei docenti si ferma a 85 euro. Per arrivare a 100 i sindacati maggiori chiedono di tagliare i fondi per l’aggiornamento dei prof, ipotesi che viene bocciata dall’Anief. Per il giovane sindacato, comunque, servirebbero almeno 240 euro per allineare gli stipendi all’inflazione. Confermato lo sciopero”. Lo afferma Anief in una nota.
“Dalla Legge di Bilancio 2020, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego – continua il sindacato – arriveranno oltre 3 miliardi: non bastano per far raggiungere agli oltre 800 mila insegnanti italiani la quota dei 100 euro mensili in busta paga.
È necessario reperire altri 500 milioni di euro. I sindacati sarebbero disposti a sacrificare la carta da 500 euro annui per l’aggiornamento dei docenti di ruolo. Anief non è d’accordo: per quale motivo, ancora una volta almeno una parte delle risorse per finanziare chi opera nella scuola pubblica deve essere reperita all’interno dello stesso comparto? Per noi è chiaro che non può essere quella indicata da altre sigle sindacali la strada per sbloccare la situazione”.
“Stando così le cose – aggiunge il sindacato -, Anief conferma lo sciopero del 12 novembre, per chiedere anche di trovare fondi adeguati per il rinnovo del contratto di comparto”. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma: “Non si può pensare di risolvere il problema stipendiale con 40 euro netti medi a dipendente, pure a rate, visto che non coprono nemmeno il tasso d’inflazione prodotto negli ultimi anni e che andranno a regime in un biennio. Per noi l’incremento deve essere superiore a 250 euro, con l’impegno preciso di recuperare il gap, entro un triennio, rispetto alla media stipendiale dei colleghi europei”.