Putin sta creando problemi a Xi più di quanto non faccia, in questa fase, Biden. Il leader cinese sta lavorando con pazienza per indurre a miglior consiglio il capo del Cremlino. Un successo della diplomazia cinese per riportare la pace in Europa darebbe a Pechino un prestigio di enorme portata e aumenterebbe il suo peso nella definizione dei nuovi equilibri mondiali. Xi non poteva impedire a Putin di aggredire l’Ucraina, Ovviamente il leader cinese non può benedire le sanzioni euro-americane contro Mosca. Ha accolto gli inviti di Europa e Usa a mediare nel conflitto.
Ma a rendere difficile il suo compito è proprio Putin con il suo irrigidimento e con la svolta impressa alla guerra che non si limita agli obiettivi militari ma distrugge case, scuole, ospedali.
Xi non ha alcuna voglia di avallare le atrocità russe in Ucraina né di passare come protettore di un leader che potrebbe essere accusato di crimini contro l’umanità. La Cina non vuole essere messa in imbarazzo. Ci tiene a mantenere l’immagine di un Paese che magari in casa non va tanto per il sottile ma all’estero si presenta con la faccia serena, pulita e non aggressiva.
Mosca e Pechino hanno strategie diverse, anche se sono legate da patti di amicizia “senza limiti”. Entrambi i Paesi hanno mire espansionistiche ma le coltivano con modalità opposte. La Cina si muove con diplomazia e soft power. La Russia usa armi, mercenari e attacchi informatici.
Xi lavora alla Belt and Road Initiative per creare una rete mondiale di rotte e porti per veicolare il commercio e l’influenza cinese. Putin coltiva il sogno revanscista dell’impero della Grande Madre Russia. Uno guarda avanti, l’altro guarda indietro.
Taiwan non è uno Stato membro delle Nazioni Unite come l’Ucraina. La Cina la considera una sua provincia e pensa che prima o poi l’isola con i suoi 23 milioni di abitanti dovrà tonare insieme alla casa madre.
Putin nega il diritto all’esistenza dell’Ucraina, raccontando bugie storiche. Xi spera di trovare un’intesa con gli Stati Uniti sulla questione di Taiwan. Putin bombarda la popolazione civile dell’Ucraina e minaccia la guerra nucleare.
Pechino si aspetta dagli Usa una maggiore elasticità sulla questione di Taiwan: un cambiamento di status internazionale dell’isola è meglio di una invasione che non è la prima e neanche la seconda scelta di Xi.