Aumenti a due cifre che mandano il commercio al tappeto. Lo sottolinea la Confesercenti che rivela i nuovi dati dell’inflazione al consumo di febbraio. “È la conferma, purtroppo, di una fase molto critica sul fronte dei prezzi dell’energia”, fa presente la Confederazione.
Aumenti a due cifre
“Si continuano a registrare aumenti a due cifre rispetto allo scorso anno, fino a sfiorare il 100%, per il secondo mese consecutivo”, calcola la Confesercenti, “nel caso dei beni energetici regolamentati, con una erosione dei bilanci di famiglie e imprese in una misura probabilmente mai vista sinora. E con la prosecuzione della crisi ucraina, è difficile intravedere prospettive di miglioramento a breve termine”
Effetto caro energia
“L’impennata dei costi si stanno diffondendo ai diversi settori, come testimonia la crescita generalizzata dei prezzi dei beni, tanto che il dato medio è cresciuto di 1 punto in un solo mese, sfiorando il 6%”. Un dato che secondo le proiezioni dell’Associazione sarebbe un ulteriore e costante crescita.
“Se dovesse continuare questo percorso in salita, si rischia di registrare un’inflazione a fine anno che supererà ogni previsione”, sottolinea preoccupata la Confesercenti,
“con una riduzione, tra l’altro, dei consumi diversi dalle spese obbligate di 4 miliardi solo nel 2022. Una simile corsa dei prezzi energetici sarà difficilmente sostenibile sul lungo periodo”.
L’impegno di Draghi
Secondo i vertici della Confederazione, bene ha fatto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, a chiedere all’Unione Europea più spazi per i sostegni a famiglie e a imprese. “Senza interventi volti a ridurre l’impatto dell’aumento dei costi di gas ed energia”, osserva infine la Confederazione, “esempio, introducendo compensazioni automatiche sotto forma di credito di imposta, non riusciremo a mantenere la nostra economia sulla strada della ripresa”.