Aziende sempre più in difficoltà per mancanza di personale. Si tratta di operai ma non solo, servono tecnici ed esperti in campo più innovativi come informatica e telecomunicazioni.
La difficoltà di reperimento sottolineata dalle imprese, è salita a oltre il 40% delle entrate programmate a febbraio. Un livello record che segna un aumento di un ulteriore punto percentuale rispetto a gennaio.
Mancanza di candidati
A segnalarlo sono i dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e da Anpal. La mancanza di candidati è la causa principale del mismatch (22,9%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,9%) e da altri motivi (3,5%). A livello settoriale le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo segnalano una maggiore difficoltà a reperire il personale ricercato pari al 54,6%, seguite dalle costruzioni (51,7%) e dalla meccatronica (49,4%); per il comparto terziario si evidenziano informatica e telecomunicazioni e i servizi alle persone con una quota di difficoltà a reperire i profili ricercati pari rispettivamente a 43,8% e 43,3%.
Tecnici introvabili
Tra le professioni high skill più difficili da reperire emergono i tecnici della gestione dei processi produttivi di
beni e servizi (68,4%), i tecnici della salute (59,6%), i tecnici in campo ingegneristico (59,1%) e gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (55,9%); tra le figure operaie le imprese segnalano le maggiori difficoltà per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (65,1%) e per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (64,1%).
Servono giovani
Sale a febbraio la domanda delle imprese rivolta ai giovani. In questo mese riguarda circa 85mila contratti, pari al 27% del totale, in crescita di 2 punti percentuali rispetto a gennaio. Cresce anche la difficoltà di reperimento che si attesta, nel complesso, al 43,4% e riguarda in particolare i progettisti, ingegneri e professioni assimilate (63,6%), gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (56,6%) e gli operai nelle attività meccaniche ed elettroniche (55,6%).