“Il ministro Patuanelli ci ha confermato l’impegno del governo nel far rispettare ad ArcelorMittal l’accordo del 6 settembre 2018 e il piano per il risanamento ambientale. Siamo però insoddisfatti per quanto riguarda la soppressione delle tutele legali perché non c’è stata una reale presa in carico da parte dell’esecutivo nel risolvere la questione, e poter dare rassicurazioni ai lavoratori su cosa accadrà dopo il 3 novembre”.
Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, dopo incontro al Mise per la situazione sull’ex Ilva. “L’accordo di settembre 2018 non si tocca, non esistono piani alternativi, non esistono cordate pronte a rilevare gli stabilimenti ex Ilva e, al momento, non ci sono richieste di esuberi da parte dell’azienda”, aggiunge. “Abbiamo ribadito l’inadempienza da parte di ArcelorMittal riguardo al rispetto del piano industriale, con il calo della produzione, la messa in cassa integrazione di circa 1.400 lavoratori fino a fine anno, l’incertezza sul ritorno a lavoro dei 1.700 che si trovano in amministrazione straordinaria e i licenziamenti nel sistema degli appalti”, osserva Palombella.
“Nella seconda metà di novembre ci sarà un incontro con l’azienda al ministero dello Sviluppo economico per chiarire la situazione e per conoscere le reali intenzioni di ArcelorMittal sul futuro industriale e occupazionale. Esprimiamo un cauto giudizio sulla volontà da parte del Governo di impegnarsi sulla continuità produttiva dell’ex Ilva augurandoci che terminino le ricostruzioni fantasiose sul futuro della più grande acciaieria d’Europa”, conclude.