Superano i 31 milioni, sono avanti su tutto: nella cultura, nello studio, nella ricerca, nell’impegno educativo, nella caparbietà di raggiungere risultati, nel risparmio, nel controllare i pagamenti, e lo sono anche per longevità. Sono le donne italiane, quelle che lottano ogni giorno contro tutto, anche verso un sentimento di sottile ostilità maschilista, sono tenaci nell’affermare una loro identità in una Nazione che stenta a dare loro un ruolo di primo piano.
Ad iniziare dal Parlamento dove rappresentano solo il 34% dei deputati e senatori; stessa situazioni per le donne manager che sono il 35% e, peggio ancora, la loro presenza nei centri decisionali dove scendono al 15%. Ora per la donna italiana si annuncia una riscossa, a mettere in evidenza che stanno assumendo un posto di primo piano in molti settori strategici nazionali è lo studio dal titolo evocativo: “Donne di denari: la partita dell’educazione finanziaria”, realizzato dalla società di credito al consumo Agos insieme alla società di ricerche Eumetra MR. Dalla ricerca emerge che il sesso (ex) debole oggi macina risultati sorprendenti in particolare nel campo economico, quello delicato della gestione famigliare, ossia la base di tutto un sistema sociale.
Secondo lo studio la quasi totalità delle donne con ferma attenzione bada alle spese per l’abbigliamento, alla spesa per la famiglia, e alle spese per i figli. Ma c’è un ambito nel quale le donne hanno esteso il loro ruolo in modo dominante, ed è quello della gestione del denaro della famiglia e gli investimenti; la maggioranza delle donne si occupa anche della gestione del risparmio. Sono loro a decidere tutto ciò che riguarda il condominio, l’esame delle bollette, a ponderare l’acquisto di auto e moto. La cosa singolare di questo universo femminile contabile che il controllo su tutte le spese non è solo quello “preventivo”, ma anche post, sono loro che svolgono un attento monitoraggio di tutto ciò che si è speso, come si sono investiti i soldi, compresi quelli del consorte e dei figli. Secondo il sondaggio, c’è una propensione dell’Italiano questa volta di uomini e donne, alla verifica mensile di ciò che si è speso.
Una supervisione oculata delle risorse famigliari, evidentemente questo dato viene ritenuto sensibile dalla società di credito al consumo, in quanto può essere un indice di affidabilità per i crediti concessi. Altro aspetto, che dimostra come le donne in primo luogo, ma l’Intera famiglia sia propensa a mettere dei paletti alle spese, proprio per non arrivare a fine mese senza più soldi, tanto che per la Agos quasi la totalità delle persone che hanno fatto parte del sondaggio, si sono dichiarate favorevoli all’insegnamento ai figli, anche in tenera età, della gestione finanziaria famigliare. In modo da responsabilizzare i ragazzi a non esagerare negli acquisti e fare i conti con il bilancio famigliare. Ci sono genitori che auspicano anche un nuovo “insegnamento”, ossia dare lezioni ai figli su come si controllano e si pagano le bollette. Infine una nota di costume sulla longevità delle donne in Italia. In dieci anni le centenarie sono passate da 11 mila a oltre 14 mila, quelle di 105 anni e oltre sono più che raddoppiate, (da 472 a 1.112) con un incremento del 136%. Insomma, il futuro è donna.