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Sondaggi politici, se il termometro ha la febbre

lunedì, 31 Gennaio 2022
1 minuto di lettura

A poche settimane dalle presidenziali francesi alcuni giornali hanno annunciato che copriranno la campagna elettorale senza i sondaggi. “ Non riescono più ad intercettare ciò che pensano gli elettori “, hanno scritto diversi commentatori. E, ancora, “ gli intervistati spesso nascondono o travisano le proprie indicazioni” confondendo le rilevazioni statistiche. Il fenomeno tocca ormai tutte le democrazie “ mature”. E’ visibile anche in Italia dove le contraddizioni tra sondaggistica e risultato finale hanno spesso messo in evidenza scarti marcati.

Gli elettori sembrano essere diventati più impermeabili ai sondaggi che variano durante i giorni delle campagne elettorali.  Ha scritto Stéphane Rozes, a lungo direttore generale dell’ Istituto di sondaggi CSA, “ i sondaggi influiscono sul giudizio, le scelte e le analisi dei politici e dei giornalisti che hanno la tendenza a enfatizzare i favori momentanei dell’elettorato. Ma poiché i cittadini mostrano insofferenza e critiche nei confronti dei media , tv e giornali contano sull’offerta politica ma molto meno sull’opinione degli elettori”.

A questo si aggiunge la difficoltà di registrare e comprendere nelle loro reali entità soggetti e fenomeni politici nuovi. I sondaggi tendono a registrare l’esistente conosciuto e faticano a capire le origini di quei soggetti politici improvvisamente comparsi sulla scena  che vengono in prima battuta sminuiti o ridicolizzati dimenticando ciò che spesso rappresentano : il paese più profondo e lontano dalle “ cattedrali” del potere.

Prendiamo il caso di Eric Zemmour: ha portato in modo sgangherato e fragoroso nella campagna elettorale francese le analisi sui problemi dei cittadini. Lo aveva già fatto precedentemente con  interventi televisivi e una pubblicistica roboante sollevando i problemi dell’identità e della sopravvivenza del modello occidentale , in crisi.  Ma solo nel momento in cui è “sceso in campo”  ne è stata valutata la presa politica e, conseguentemente, elettorale.

La Francia è il paese che utilizza maggiormente lo strumento sondaggistico ma è anche il Paese che ha più sfiducia nei sondaggi. Un sentimento condiviso a destra come a sinistra. Oggi prevale l’idea che gli eletti non rappresentino pienamente gli elettori . I sondaggi , che avrebbero il compito di spiegare e fare chiarezza su chi governa, avrebbero conseguentemente una grande responsabilità.  Tutta ancora da definire.

Il dibattito è destinato proseguire presto anche in Italia.

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