Secondo il Centro Studi di Confindustria, a inizio 2022 si sono fatte più fitte le nubi, addensatesi già a fine 2021 sulla risalita del Pil italiano, stimato in frenata nel quarto trimestre. Con gli attuali prezzi abnormi dell’energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l’aumento dei contagi, il rischio è che il Pil subisca uno stop nel primo trimestre: almeno -0,8% l’impatto del caro-energia sul Pil del 2022 secondo le stime del Csc. Il PMI dei servizi è calato a dicembre (53,0 da 55,9), segnale che la risalita sta frenando, prosegue il Csc nella Congiuntura flash, sottolineando come nel turismo il recupero fino a novembre era parziale (-25% dal 2019 i viaggi di stranieri in Italia) e ora la nuova ondata di contagi sta riducendo la mobilità delle famiglie (-22% in Italia a gennaio 2022). Ciò potrebbe frenare nuovamente le spese fuori casa, sebbene i limiti di legge restino moderati. Per il Csc il recupero dei consumi (gap di -3,6% dal pre-crisi, tutto nei servizi) rischia di interrompersi.