Una nuova finestra si spalanca nel mondo: riecheggia un’espressione udita ben trenta anni fa dopo le stragi del ’92: “Dobbiamo sostituire al puzzo del compromesso il fresco profumo di libertà”. E mentre l’invocazione si eleva come incenso verso l’Infinito, ecco udire un’espressione che fa battere i cuori di gioia: “Beati gli operatori di pace”, … Pace: che meraviglia.
Operatori, artigiani, gente che dopo la contemplazione della “parola” si mette a servizio della “parola” servendo e amando in modo incondizionato. Artigiani di Pace: quella che prima di incidere nel sociale si modella nell’animo di ogni uomo che crede nel grande tesoro che porta nel proprio scrigno dell’anima: Semi di Pace.
Pace con se stessi, con chi si incontra e con chi si dialoga. Pace nell’operatività e nel silenzio della propria azione culturale. Una botte sporta e fracida di muffa non può contenere profumi di aromi meravigliosi. No, ciò che viene fuori da questa miscela è terribile. Non si può parlare e “predicare” la pace quando anima e cuore sono sporchi da una logica di tornaconto, di arroganza, cattiveria, dove l’odio e la calunnia è sempre a portata di mano per etichettare tutto e tutti se non entrano nei parametri che ognuno si è costruito nella sua mente. Pace, non è un termine ma un dono che viene dato abbondantemente a chi agisce nella semplicità dei piccoli, con animo retto, occhi puri, cuore trasparente e occhi lucidi che sanno scorgere la solitudine nel cuore di chi è assetato di pace che sa di amore.
“I miei occhi brillano di gioia – diceva Madre Teresa – perché le mie mani hanno asciugato tante lacrime”. Diveniamo artigiani di pace, nodi di tenerezza, cuori che cantano la semplicità di sapersi operai nella stessa vigna che è la vita dove se si coopera insieme tutto diventerà meravigliosamente bello poiché dove si semina pace germoglia sempre l’amore.
La vera Pace esige uomini e donne coerentemente liberi da ogni arroganza e da ogni “patto d’interesse” poiché la vera pace edifica, rinnova, abolisce ogni forma di guerra e sboccia sempre sul terreno del dialogo fraterno. Se uno parla di pace ma in cuor suo è in guerra con se stesso e il mondo intero, non solo è ingannevole bensì è un tiranno pericoloso. Cercasi, urgentemente Uomini e Donne di Pace… coerentemente veri.