Non ci sono segnali di fumo nelle parole del Capo dello Stato che ai appresta a ultimare il suo mandato ben sapendo che l’Italia potrò attraversare momenti difficili per via della pandemia e soprattutto delle scelte della politica.
Il Presidente con semplicità e grande equilibrio istituzionale descrive un Paese che ha saputo evitare pericolosi salti nel buio, è riuscito a riprendersi dai colpi durissimi inferti dalla pandemia. Un ‘Italia che è una vera comunità e sa esprimere solidarietà, un valore tornato molte volte nel discorso di Mattarella.
Il Presidente ha insistito con forza sulla fiducia che si deve avere nella scienza e nei vaccini, l’arma migliore di cui disponiamo per tenere a bada il virus e per poter sperare in una uscita da questo tunnel. L’invito a vaccinarsi è stato molto forte e, forse, in questa insistenza si può vedere anche una non ostilità del Presidente verso l’obbligatorietà del vaccino.
Parole di fiducia e speranza il Presidente ha rivolto soprattutto ai giovani che devono “prendersi il loro futuro” con entusiasmo e che devono poter mettere su famiglia e fare più figli di quanti oggi non vengano al mondo.
L’appello ai doveri è il lascito finale di Mattarella che suona come un monito generale a istituzioni, partiti, società: ognuno deve fare la propria parte se si vuole che il Paese vada avanti. Non poteva esserci augurio più impegnativo e forte. E anche di questo dobbiamo essere grati a Sergio Mattarella.