Il premier Giuseppe Conte, nel suo intervento ad Avellino alla cerimonia per il centenario della nascita di Fiorentino Sullo – che, peraltro, è stato il più giovane membro dell’Assemblea Costituente – ha lodato l’impegno dei cattolici in una fase cruciale della storia politica e istituzionale, sottolineando che “una rinnovata presenza dei cattolici nella politica italiana può senz’altro costituire una preziosa risorsa etico-politica utile a declinare, tra le altre cose, i termini e i contenuti di un nuovo umanesimo che punti al primato della persona”.
Abbiamo chiesto al presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, di valutare in prospettiva le parole del Professore per capire il punto di vista dei cattolici, già presenti nella vita pubblica.
Presidente Costalli, c’è ancora spazio per un impegno di ispirazione cattolica nell’era dei populismi e dell’odio via social?
“Se velatamente mi vuole chiedere come valuto la eventualità della nascita di un partito le dico, in tutta sincerità, che, almeno dal mio punto di vista, non ci sono le condizioni. E, se vuole, le spiego il perché”.
Faccia pure…
“I cattolici votano in tanti modi, nel senso una parte ha avuto, e continua ad avere, una sorta di innamoramento politico per Salvini, così come era avvenuto, in precedenza, per l’altro Matteo. E poi c’è un blocco sociale, moderato, riformista che non va a votare. Lì, secondo me, c’è il grosso del mondo cattolico…”.
Forse, allora, bisogna distinguere tra impegno nel sociale e impegno politico?
“La scelta dell’impegno sociale è quella che hanno fatto molte organizzazioni di ispirazione cattolica, tra cui metto anche la mia, che è in forte crescita. Animare la società e fare volontariato è una cosa, assicurare una presenza forte in politica è un’altra, proprio alla luce di quello che le ho detto. A che servirebbe un partito dello zero virgola? Peraltro avere una rappresentanza dopo il taglio dei parlamentari sarà ancora più difficile di prima. Ecco perché dico che non ci sono le condizioni oggettive…”.
Il rinnovato interesse per le problematiche dell’ambiente, come dimostra il successo della mobilitazione avviata dalla giovanissima Greta e l’attenzione ai temi della Enciclica “Laudato si’ sulla cura della casa comune” di Papa Francesco possono riaccendere questa fiammella?
“L’ambiente è un tema che è stato molto trascurato. Anche dal mondo cattolico, perché, almeno in Italia, negli anni passati l’ambientalismo è stato eccessivamente ideologizzato, nel senso che è stato ritenuto una corrente di un certo tipo di sinistra. Nonostante ci fosse qualche organizzazione cattolica che avesse questa particolare sensibilità. Oggi è la difesa dell’ambiente è tornata in auge. Basta guardare i risultati elettorali che si sono registrati in alcune democrazie europee, come la Germania e l’Austria, che sono un esempio di un ambientalismo ragionevole. Su questa strada possiamo certamente incamminarci”.