La piana di Fondi, una delle aree d’Italia più a vocazione agricola, diventa un laboratorio sperimentale di sostenibilità. Il Cesab, centro di ricerche interuniversitario di scienze ambientali, e Edison hanno siglato un accordo per sviluppare nell’area in Provincia di Latina un percorso di studio sulla partecipazione delle imprese agricole alla riduzione delle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra.
L’obiettivo è creare sul territorio un “Modello Fondi” da replicare a livello nazionale per la realizzazione di un sistema virtuoso di valorizzazione delle risorse e di condivisione energetica al quale riconoscere apposita certificazione ambientale. “Collaborare con il mondo della ricerca è di importanza strategica per lo sviluppo sostenibile del territorio – dichiara Marco Peruzzi, Executive Vice President Institutional Affairs, Regulation & Climate Change di Edison -. Per questo siamo molto lieti di lavorare insieme al Cesab, mettendo a disposizione del settore agricolo le nostre competenze nell’uso efficiente delle risorse. Significa confrontarsi con un tessuto imprenditoriale estremamente variegato, difficilmente riconducibile a schemi di efficientamento energetico già impostati. Una sfida resa possibile solo grazie alla collaborazione tra aziende e mondo della ricerca all’insegna dell’innovazione”.
“Agricoltura e allevamento emettono in atmosfera quasi il 30% dei gas a effetto serra a livello globale – spiega Massimo Quaglini, Amministratore Delegato di Edison Energia -. Ciò deriva soprattutto dalle emissioni dei combustibili per il riscaldamento delle stalle e delle serre. Una maggiore diffusione tra le aziende agricole di sistemi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con la sostituzione degli impianti termici a gasolio con pompe di calore alimentate da pannelli fotovoltaici comporterebbe un risparmio in termini di emissioni di CO2 pari almeno al 70%”. L’accordo ha per oggetto la promozione di impianti di efficientamento energetico, in particolare la realizzazione e la certificazione di impianti fotovoltaici da installare sulle coperture dei manufatti agricoli, annessi alla produzione del consorzio agricolo di Fondi (magazzini, stalle, rimesse ecc.).
L’area agricola di riferimento comprende una superficie complessiva di 500 ettari, con la presenza di circa 200 imprese raggruppate in tre Organizzazioni di Produttori. Il progetto parte dal lavoro di studio che Cesab ha avviato tre anni fa con l’ambito di ricerca Bioagropro, che ha coinvolto la OP Cristoforo Colombo nel Comune di Monte San Biagio. Quell’esperienza, che ha visto avviare sul campo alcune iniziative innovative in ambito agricolo, ora cresce. “L’ambito di ricerca Bioagropro era partito con un corso formativo sull’Agricoltura 4.0 e con la partecipazione di agronomi e agrotecnici di tutta Italia – ha spiegato Ercole Amato, Presidente del Cesab -.
A Fondi avevamo applicato le sperimentazioni di sistemi innovativi che permettono di avere coltivazioni più sostenibili, grazie a sistemi integrati rispettosi dell’ambiente. Il mondo agricolo della piana di Fondi ha contribuito non poco a questa nostra attività di studio, e ha dato a noi l’opportunità di sviluppare modelli in grado di rendere più green il mondo agricolo grazie all’uso delle nuove tecnologie. I risultati di tali ricerche sono contenuti nel rapporto Agrireport 2020 pubblicato dal Cesab a maggio 2021. Oggi a Fondi si apre un laboratorio di sostenibilità per tutti coloro i quali operano in una zona dall’habitat unico e che la rende una delle realtà italiane più interessanti da un punto di vista dello sviluppo rurale”. Grazie all’intesa tra Cesab ed Edison il percorso di ricerca, iniziato in campo per migliorare le coltivazioni, passerà attraverso il mondo dell’energia, con uno studio in grado di tradursi in soluzioni per una concreta transizione ecologica. Contestualmente a questo, partirà un percorso di formazione gratuito per il settore agronomico dedicato all’innovazione, al mondo energetico e alla certificazione delle imprese di qualità. “La piattaforma formativa sarà online e gratuita – prosegue Amato – porteremo l’esperienza fatta a Fondi al centro delle buone pratiche nazionali”.
Secondo uno studio realizzato dall’Università dell’Oregon e pubblicato sulla rivista scientifica Sustainability, lo sviluppo combinato di terreni sia per l’energia solare fotovoltaica sia per l’agricoltura, potrebbe fornire il 20% della produzione totale di elettricità. La stima dell’ateneo è stata fatta sulla base di una proiezione sul mercato statunitense. Ebbene, l’installazione su larga scala di sistemi agrivoltaici potrebbe portare a una riduzione annua di 330.000 tonnellate di emissioni di CO2 negli Usa, l’equivalente dei consumi annuali di 75.000 auto fuoristrada, e alla creazione di più di 100mila posti di lavoro nelle comunità rurali. “Queste proiezioni sono particolarmente rilevanti se declinate su un caso come quello italiano”, continua Ercole Amato.