“Se le semplificazioni sul decreto antifrode, emerse dal confronto tra Parlamento e Ministero dell’Economia si attueranno, non potremo che esserne soddisfatti” con queste parole il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha commentato le ipotesi di esclusione dei piccoli lavori edilizi dal visto di conformità formale e dall’asseverazione dei costi per il mantenimento e la gestione dei bonus fiscali, nonché la decorrenza delle norme del decreto a partire dal 2022.
Il Presidente dell’INT e dell’Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni, puntualizza: “Avevamo chiesto questi interventi già all’indomani della fulminea pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, evidenziando come fosse necessario nella sua conversione in legge porre rimedio ad una situazione che da un lato vanifica i bonus e dall’ altra discrimina una parte di contribuenti e di professionisti, pesando negativamente sui lavori di minore dimensione con percentuale di detrazione del 50 o del 65 per cento soprattutto a danno delle imprese meno strutturate. Avevamo chiesto anche che l’applicazione delle norme modificative entrasse in vigore dal 2022 e non con effetto immediato ed in taluni casi di fatto retroattivo, pertanto bene questa correzione in corsa.
Vorrei poi evidenziare che si deve porre maggiore ponderazione nell’ emanare norme in ambito fiscale, evitando di dare credito a chi vuole solo mantenere le proprie rendite di posizione a danno dell’interesse generale del Paese e vedere le problematiche su cui intervenire solo dal lato delle entrate e non anche dell’equità e dello sviluppo. Detto ciò, ora, anche in termini di maggiore equità, di risparmio e nello spirito della giusta concorrenza dei servizi professionali, è necessario estendere il visto di conformità formale a tutti i professionisti che svolgano la funzione di intermediario fiscale abilitato.”