Una doppia analisi della Confesercenti a dimostrazione di come per il lavoro autonomo i guai non sono affatto finiti.
“Arrivano segnali di recupero sul fronte dell’occupazione ad ottobre”, spiega l’ufficio studi della Confederazione degli esercenti, “mentre i lavoratori indipendenti continuano a perdere terreno, con 9 mila occupati in meno in un mese e 132mila in un anno (2,6%)”. Un dato rilevante perché buona parte di queste uscite dal lavoro riguardano proprio il settore commercio quello legato alle piccole imprese individuali o ai dipendenti di negozi.
Piccole imprese in caduta
Per il secondo mese consecutivo, si registra un incremento degli occupati totali: tra gennaio ed ottobre, infatti, sono aumentati di oltre 600mila unità. È in atto dunque una ripresa, anche se rispetto ai livelli pre-pandemia mancano ancora all’appello circa 200mila occupati e l’occupazione indipendente continua a soffrire in modo molto preoccupante”, commenta l’Ufficio economico Confesercenti commenta le rilevazioni Istat su occupati e disoccupati, “imprenditori, artigiani, professionisti e autonomi continuano a pagare gli effetti più pesanti della pandemia, con la quarta ondata che rischia di frenare la ripresa”.
Per la Confesercenti bisogna serrare le fila, ritrovare una coesione di impresa e puntare verso il futuro.
“Non bisogna abbassare la guardia”, sollecita la Confederazione, “occorre continuare a sostenere le attività economiche del turismo, del commercio e dei servizi, per evitare il tracollo occupazionale ed economico del tessuto produttivo dei nostri territori”.