mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Politica

Pd e FdI primi nei sondaggi. Una Balena verde in arrivo?

Lega e 5S in calo

Il Pd e Fratelli d’Italia si contendono il primo posto nei sondaggi che ogni settimana ci danno il polso degli orientamenti politici degli italiani. La soglia psicologica del 20% la superano solo loro. La Lega è ormai il terzo partito e i 5 Stelle riescono ancora a stare un po’ sotto il 15%. Segue una elevata frammentazione di forze politiche, solo Azione arriva circa al 3%.

In pratica, i due partiti che erano usciti vincenti dalle urne del 2018 hanno perso quota, la destra è ormai saldamente nelle mani di Giorgia Meloni e la sinistra ha ritrovato con Letta un po’ più di vigore dopo 5 anni di scissioni e disorientamento. Ma all’orizzonte non si profila nessun nuovo equilibrio nel sistema politica italiano. Ci vorrebbe un nuovo centro? Ci vorrebbe una nuova Democrazia Cristiana?

Gianfranco Rotondi che, della materia è specialista, ha raccontato con penna agile e brillante gli anni finali dello scudocrociato e i numerosi e vani tentativi di ricostituirlo negli ultimi 30 anni, nel libro “La variante Dc” presentato ieri a Roma.

L’analisi di Rotondi sfata il mito che la Dc sia stata un partito di centro .Lo scudocrociato era un polo alternativo alla sinistra e tale rimase anche quando si alleò col Pci nella seconda metà degli anni Settanta. La fine della Dc è avvenuta quando la legge elettorale Mattarellum ha diviso in maniera irreversibile quel che restava della Dc già martoriata dalle inchieste giudiziarie e disperdendo le sue anime a destra e a sinistra. Da allora la reincarnazione democristiana non c’è stata più.

Lanciando insieme a Paola Balducci un nuovo soggetto politico, “Verde è popolare”, Rotondi prova a creare  una grande aggregazione intorno alla tematica ambientale nell’ottica dell’Enciclica Laudato Si’ e senza il peso ideologico che finora ha messo piombo sulle ali dell’ecologismo politico italiano.

In pratica, più che un centro equidistante da destra e sinistra, l’ambizione è ricostituire un forte polo moderato non nostalgico verso un passato che non può più tornare ma proiettato verso la costruzione di un equilibrio politico post-populismo.

Si tratta di un disegno politico ambizioso che va oltre le aspettative di percentuali di sopravvivenza. Non riscuote alcun interesse da parte di Salvini, il cui unico obiettivo è quello di tentare un improbabile recupero su Meloni per evitare che sia lei, in caso di vittoria alle elezioni, a sedere sulla poltrona di Palazzo Chigi. Ipotesi che è già oggetto di analisi della stampa internazionale.

Meloni si muove con maggiore abilità del leader leghista. Cerca di tranquillizzare chi teme che con la destra al Governo l’Italia esca dall’Unione. Impensabile. Spiega che lei non è contro l’Europa ma a favore di un’ipotesi di confederazione e non di federazione. Una posizione lontana dal sovranismo esasperato cui strizza l’occhio Salvini. D’altro canto, come ha fatto notare Dario Franceschini, durante il Conte 1 abbiamo già avuto la fase di peggior contrasto con l’Europa. Insomma un eventuale governo guidato da Meloni impensierisce più Salvini che le cancellerie dei Paesi europei. Intanto l’ipotesi di una Balena non più bianca come la Dc ma verde, ambientalista e con aspirazioni non elitarie è, finora, l’unica proposta nuova e costruttiva di aggregazione politica.

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