venerdì, 15 Novembre, 2024
Regioni

A Bologna nasce l’archivio della moda green

Un archivio con 1.500 pezzi di 100 aziende tessili nel segno della sostenibilità. È il Punto sostenibilità realizzato dalla Fondazione Fashion Research Italy di Bologna che oggi ha aperto i battenti nella sede di via del Fonditore, nella zona industriale della città. Un archivio innovativo perché sia fisico che digitale di materiali tessili, accessori e soluzioni packaging con caratteristiche di sostenibilità, provenienti da aziende selezionate su tutto il territorio nazionale.

Presto all’archivio si affiancheranno anche gli “ecoambassador”, come annuncia Alberto Masotti, presidente della Fondazione e già presidente dello storico marchio La Perla. “Prevediamo – spiega Masotti durante la presentazione del progetto – grandi investimenti nella direzione della sostenibilità e ciascuno di noi deve dare il massimo per ottenere risultati in questa direzione”. “Il progetto – spiega Claudia D’Angelo, responsabile dell’archivio – è stato pensato in piena pandemia, poi a fine 2020 è iniziata la campagna di contatto delle principali aziende tessili per condividere prodotti con caratteristiche di sostenibilità.

Quella che abbiamo ricevuto è stata una risposta calorosa”. L’accesso all’archivio, che ospita solo materiali e soluzioni già industrializzate e immediatamente disponibili per la produzione in piccola o larga scala, è gratuito, tanto per le aziende che desiderano proporre i propri prodotti, quanto per le manifatture che vorranno accedere alla selezione: attivando il proprio account sarà possibile consultare l’intero catalogo, ottenendo informazioni merceologiche e tecniche di tutte le risorse disponibili.

Le aziende coinvolte ad oggi, provenienti per lo più dai grandi distretti tessili italiani, come Prato, Biella, Vicenza, Como, e dall’Emilia Romagna per quel che riguarda accessori e packaging, offrono uno spaccato interessante del settore. Infatti, secondo un’indagine realizzata dalla società Blumine Srl, partner scientifica di progetto, se la sicurezza chimica dei prodotti rappresenta ormai un dato di fatto, emerge anche una forte sensibilità delle aziende agli aspetti etici legati al lavoro e diritti umani. Inoltre, il tema dell’economia circolare emerge come trend che impegnerà le aziende nei prossimi anni.

Accanto alla ormai tradizionale lana riciclata, nel Punto Sostenibilità trovano spazio prodotti più innovativi come la seta rigenerata – al tatto simile al cachemire – tessuti e passamanerie realizzati con filati di giacenza attraverso l’impiego di telai tradizionali, composizioni con fibre miste rigenerate e ancora jersey in poliestere biodegradabile, buste e sacchi biodegradabili e compostabili per il packaging di prodotto, bottoni e zip realizzati con alluminio riciclato, nastri e fettucce in poliestere riciclato e molto altro. Ciascuno dei campioni presenti – dai tessili ai bottoni, dalle cerniere alle confezioni – è descritto riportandone sia le specifiche tecniche che le certificazioni correlate.

Alla presentazione hanno partecipato anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy Vincenzo Colla, Rosa Grimaldi, delegata alla Promozione economica e alle Industrie Culturali e Creative del Comune di Bologna, il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e Alessandro Varisco, presidente filiera Moda e lusso di Confindustria Emilia Area Centro. Per Colla quello della moda è “un settore che ha una capacità artistica e culturale. C’è una intelligenza nelle mani di queste imprese che pochi hanno al mondo e non ci possiamo permettere di perdere questa filiera”. Infatti, “Il comparto moda, con i suoi 87mila addetti, è la terza filiera più importante della Regione per quel che riguarda l’export.

Un settore che, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria e prima ancora alla concorrenza asiatica, vive oggi una rinnovata stagione di fiducia nella transizione verso la sostenibilità, sia di prodotto che di processo”. “Abbiamo bisogno – aggiunge Colla – di centri di ricerca, della messa in sicurezza di un patrimonio di questa portata perché la conoscenza farà la differenza”.

“Uno degli obiettivi dell’attuale Giunta per i prossimi 5 anni – osserva Rosa Grimaldi – è quello di favorire una connessione tra i poli, tra i quali un ruolo di primo piano ha quello delle industrie creative e culturali di cui la moda fa parte, fare nascere una vera e propria “via della conoscenza” che connetta tra loro i saperi, perché solo nella connessione e nello scambio è possibile attuare una vera crescita”.

Per Grimaldi il Punto Sostenibilità e la Fondazione sono “un polo di attrattività per le piccole imprese”. Anche il rettore Molari condivide il progetto della “via della conoscenza” che sarà “una delle attività principali dei prossimi anni”. In occasione dell’inaugurazione di Punto Sostenibilità la Fondazione FRI ospita, da domani e fino al 31 gennaio 2022, la prima italiana de “La gentilezza della carta.

La sostenibilità è bellezza”, mostra di 18 abiti-scultura realizzati in carta prodotta con il 100% di fibre riciclate dalla storica cartiera Cordenons da Caterina Crepax, per riflettere attraverso l’arte sul tema della sostenibilità.

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