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Pandemia in crescita pericolosa. L’ombra del virus sulla ripresa. Prevale la variante “stupidità”

Intervenire subito per evitare chiusure
giovedì, 18 Novembre 2021
2 minuti di lettura

Stavolta il virus non ha nessuna colpa. Non è mutato. Gli hanno solo dato la possibilità di circolare liberamente. E lui lo sta facendo alla sua maniera, vorticosa e senza guardare in faccia a nessuno. Se la pandemia riprende  a colpire è solo colpa di miopia, incapacità, irresponsabilità di governanti, classi dirigenti, mezzi di comunicazione. E’ la variante “stupidità” che ha preso il sopravvento sul buon senso e ora minaccia la ripresa economica, tanto agognata, che rischia di frenare proprio mentre cominciava a dare i primi risultati.

 

L’elenco degli errori è infinito. Ci riferiamo innanzitutto a quei Paesi, soprattutto dell’est Europa, che hanno guardato con sufficienza al vaccino e hanno immunizzato fasce minoritarie della popolazione. Perfino un grande Paese come la Russia ha sbgaliato. Il Cremlino che, quando vuole, riesce ad imporre qualsiasi  cosa ai propri cittadini, si è abbandonato al lassismo. Ora hanno ospedali pieni e morti in aumento.

Ma anche in Paesi attenti come la Germania e l’Austria la leggerezza ha avuto la meglio sulla razionalità: e ora si tenta di correre ai ripari con nuovi lockdown.

Non è il caso dell’Italia che, stavolta, insieme a Portogallo e Spagna, si è mossa bene, almeno fino all’estate. Ma non come avrebbe potuto e dovuto.

A settembre, esattamente come l’anno scorso, invece di intensificare le vaccinazioni, i controlli, irrigidire le misure verso chi non intende vaccinarsi anche da noi si è fatto il contrario.

Manifestazioni, autorizzate e non, svolte al di fuori di ogni regola sanitaria, senza che il Ministro dell’Interno intervenisse.

Lassismo generalizzato nei confronti dei no vax e no green pass, assenza di controlli hanno diffuso la sensazione che tanto ormai le regole di potevano violare tranquillamente

I mezzi di informazione hanno continuato e continuano a dare ospitalità a ciarlatani, gentaglia, ignoranti, intellettuali presuntuosi e snob, messi a confronto con luminari della medicina: i primi urlatori di professione che impediscono agli scienziati di parlare, con i conduttori incapaci di intervenire, contenti di aver fatto il solito “casino” che -secondo loro- alza l’audience e le loro retribuzioni.

Ci si è crogiolati su dati che sembravano  accettabili dimenticando che la circolazione del virus va bloccata prima che superi una soglia critica oltre la quale  la cavalcata diventa inarrestabile e si deve ricorrere alle chiusure.

Politici e sindacalisti hanno titillato chi pretendeva di andare a lavorare mettendo a rischio la salute dei suoi colleghi. Nessuno ha pensato che sarebbe stato meglio rendere obbligatorie le mascherine ovunque per frenare il virus che cominciava a diffondersi in maniera esponenziale. Niente. Come l’anno scorso.

Ora la crescita economica rischia di bloccarsi, soprattutto nei settori che avevano sofferto di più: turismo, ristorazione, trasporto aereo, cinema, teatro, musica: avevano scommesso sul controllo della pandemia, investito sperando di recuperare 18 mesi terribili e ora rischiano di dover richiudere i battenti o ridimensionare le attività.

Sanno benissimo con chi devono prendersela. Lo facciano seguendo i metodi democratici. Nel frattempo non resta che trarre un’amara conclusione. L’uomo è un animale razionale? …ma mi faccia il piacere.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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