Pensare globale, agire locale. È questa la filosofia che orienta l’Arma dei Carabinieri nel settore della tutela forestale, ambientale e agroalimentare. Il comandante generale, Teo Luzi, in un’intervista a Stefano Cazora per #Natura, la rivista di ambiente e territorio dell’Arma, spiega la complessa missione per contribuire a garantire una migliore qualità della vita. “Oggi – dice Luzi – l’Arma dispone di un assetto organizzativo che raccoglie la sfida di ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema con la consapevolezza di quanto sia fondamentale per gli esseri viventi. Il punto di forza risiede nell’unitarietà informativa e nella stretta integrazione con il capillare reticolo dei presidi sul territorio che garantisce a sua volta un sistema di allerta e di intervento diffuso ed efficiente che sta dando frutti positivi. In aumento sono soprattutto i controlli da parte dei Carabinieri forestali, passati dai circa 13.000 del 2016 agli oltre 17.000 del 2020. In aumento anche i reati perseguiti con un + 26% tra il 2018 e il 2019 e un + 5,6% tra il 2019 e il 2020, nonostante gli effetti dell’emergenza pandemica. In crescita anche gli illeciti amministrativi: ben 45.600 con un incremento dell’8,4%. I dati evidenziano quanto sia importante, in questo settore, non solo e non tanto l’attività di repressione degli illeciti, ma anche quella di prevenzione, nell’ottica di una polizia ambientale di prossimità”. L’Organizzazione forestale dell’Arma, che per la maggior parte deriva dalla fusione con il Corpo forestale dello Stato, “assolve compiti di tutela dell’ambiente – aggiunge Luzi – che nel tempo sono diventati sempre più afferenti alle materie del Ministero dell’Ambiente il quale, nella nuova ridefinizione, assume una connotazione non solo mirata alla conservazione e salvaguardia, ma anche di accompagnamento verso una produzione sostenibile. La nuova dipendenza funzionale principale delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dal Ministero della Transizione Ecologica rappresenta a tutti gli effetti un passaggio epocale”. Nell’attuale congiuntura storica, che vede il Dicastero titolare di importanti competenze aggiuntive e di ingenti risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la transizione verso la decarbonizzazione del sistema produttivo in favore di un’economia più sostenibile e circolare, “si intravedono enormi potenzialità. In questo senso, l’Arma può svolgere un ruolo centrale con competenze e professionalità in grado di valutare e orientare la realizzazione degli interventi nella direzione di una effettiva transizione ecologica. Né verrà meno la storica collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, soprattutto nel settore della tutela agroalimentare e in tutte le altre materie in cui sarà richiesto il concorso”. L’educazione ambientale “rientra a pieno titolo nelle attività dell’Arma dei Carabinieri. A breve rinforzeremo la consolidata e proficua collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con il quale da tempo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa, tramite un accordo che, per la prima volta, prevedrà anche la formazione per i docenti. Da tempo abbiamo stretto rapporti di collaborazione con il mondo del volontariato e delle associazioni ambientaliste, agricole, venatorie, produttive, con i centri di ricerca scientifica e le università. Lavoriamo fianco a fianco in un rapporto osmotico di saperi e informazioni che sono fondamentali, tanto nelle attività preventive e di educazione, quanto in quelle repressive degli illeciti. Sono tantissimi gli enti pubblici e privati che ci affiancano proficuamente per difendere il nostro territorio insieme alle Regioni, con molte delle quali abbiamo avviato solide forme di collaborazione”. La materia ambientale, spiega Luzi, “è uno dei principali temi nell’agenda della comunità internazionale ed è quindi un’opportunità da cogliere per promuovere anche all’estero il nostro expertise istituzionale. Penso al protocollo d’intesa con la FAO che ha attivato nuove sinergie nella lotta ai cambiamenti climatici, nella protezione dei parchi, delle foreste e della biodiversità. In questo senso recentemente sono state avviate iniziative per fornire un contributo alla prevenzione degli incendi boschivi, per il potenziamento delle attività CITES e della certificazione di qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari. Questa esperienza pone l’Arma quale Forza di polizia ambientale d’eccellenza in Europa. Capacità che sono state confermate con l’assunzione in ambito europeo della Drivership per il 2022-25 del settore crimini ambientali”. Presto nell’area del Parco Nazionale del Circeo, a Sabaudia, annuncia Luzi, nascerà il Centro di Eccellenza internazionale per l’ambiente e la cura del territorio. L’idea portante si basa su una partnership istituzionale con le Agenzie ONU di riferimento per le questioni ambientali, con le quali promuovere piani di formazione a favore dei Paesi in via di sviluppo. Il Centro permetterà di integrare elementi di governance ambientale presso Stati che necessitano di acquisire abilità ed esperienze, affinché il loro sviluppo economico sia anche sostenibile sul piano ecologico. Notevole è anche la collaborazione tramite il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha permesso di avviare corsi di formazione in Ruanda, Uganda, Namibia e Zambia per il personale di sorveglianza dei parchi contro il dilagante fenomeno del bracconaggio”. In Kosovo “un team specialistico di carabinieri forestali ha supportato le autorità locali nel contrasto al taglio illegale di legname. Sempre in quest’ottica è stata istituita la figura dell’esperto in capacity building presso l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba a favore dell’Unione Africana con il compito di fornire consulenza anche negli ambiti della salvaguardia forestale, ambientale e agroalimentare”.