Il premier Mario Draghi si riprende la scena istituzionale da protagonista. L’intervento in Parlamento per le comunicazioni prima del Consiglio Europeo di oggi e domani disegnano un’Italia con le carte in regola.
“Tra i migliori in Europa, per le vaccinazioni”, esordisce Draghi, “ringrazio i più giovani che si sono vaccinati. Pandemia sotto controllo”.
Nelle repliche agli interventi, Draghi pone l’accento sulle questioni che più interessano i cittadini, come la riduzione dei costi delle bollette di luce e gas per le famiglie indigenti e imprese, e come l’Italia sia prima in Europa nella riduzione di utilizzo di combustibile fossile, e nell’uso di energie rinnovabili.
Il premier sottolinea anche l’impegnativo ruolo dell’Italia nella immigrazione. Ricordando un aspetto che è stato sottolineato da più applausi. “L’approccio del Governo nella immigrazione non può che essere equilibrato, efficace e anche umano”, scandisce Draghi, “Efficace deve essere nei due sensi: nel difendere i confini nazionali dalla immigrazione illegale e dai traffici clandestini, ma anche efficace nell’accoglienza umana”.
I temi Nazionali
Il presidente Draghi rilancia il percorso degli impegni presi con il Paese, come il superare la crisi pandemica, il ritmo delle vaccinazioni, i controlli e l’estensione del Green Pass. “In italia”, fa presente Draghi, “la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86% sopra i12 anni almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”.
Il ringraziamento ai cittadini
Nel suo passaggio iniziale Draghi ha parole di elogio verso i giovani. “Voglio ringraziare tutti i cittadini”, osserva convinto, “che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni”. Questo ci permette”, sottolinea, “mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità.
Sforzo straordinario
Nella relazione Draghi con orgoglio non esita a parlare di uno “sforzo straordinario” non solo dei cittadini ma di tutto il sistema sanitario nazionale, dei suoi lavoratori e professionisti.
“Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno”, ricorda il presidente del Consiglio, “meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri, e all’immane opera logistica compiuta sin dall’inizio di questo governo”.
I temi Europei
Draghi sarà impegnato domani e venerdì nell’Aula di Bruxelles con temi a cui il premier tiene in particolare modo. Il vaccino per i Paesi poveri, i cambiamenti climatici, l’impegno delle Nazioni ricche a sostenere le economie deboli, la transizione ecologia.
“Il Consiglio europeo”, annuncia il Premier, “riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti”.
Sanità, digitale e sicurezza
“Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie”, prosegue Draghi, “dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi”.
Il premier insiste su un aspetto cruciale. “Dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale. Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti”, indica Draghi, “la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale. Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali”.
L’Italia recuperi il tempo
“Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea”, osserva Draghi che ricorda,
“L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia. La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line”.
Transizione ecologia e lavoro
Infine Draghi rilancia il tema della transizione ecologia ponendo l’accento sulla crescita e sul fatto che sarà un beneficio per l’occupazione.
“Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa”, sottolinea in conclusione il premier, “e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione. La transizione ecologica non comporta una riduzione dei posti di lavoro
Il premier ha toccato i tempi oggi più pressanti, ad iniziare dalla giurisdizione Europea e il suo: “Fermo, fermissimo, convinto, convintissimo sostegno nell’azione della Commissione e Corte di giustizia europea”. Il premier ha insisto sul ruolo dell’Europa. “Non avremmo mai potuto vincere ma pandemia, promuovere la ripresa, la sicurezza digitale, e come sia necessaria la costruzione di una difesa comune”. Sul percorso e i costi per arrivare alla Transizione ecologica, Draghi ha citato il Commissario europeo, Gentiloni, “Una stima di 650 miliardi l’anno fino al 2030. Solo la transizione Verde comporterà una spesa di 550 miliardi l’anno. I settori dei trasporti, ad esempio, richiederanno una spesa di 330 miliardi per anno. Sono dimensioni che non riusciamo ad affrontare a livello nazionale. L’Europa svolgerà un ruolo unico insostituibile”.
Luce e gas, meno care
Draghi nella replica ha toccato con particolare interesse il tema del rincaro dell’energia ricordando cosa ha fatto il Governo, “A giugno un intervento di 1.2 miliardi, a fine settembre altri 3 miliardi. Misure che vengono a vantaggio di oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del Bonus sociale elettrico. Per 6 milioni di piccole e piccolissime imprese e per 29 milioni di utenze domestiche sono azzerati le aliquote relative agli oneri di sistema per il quarto trimestre le 2021. In merito al gas per 2 milioni e mezzo di famiglie sono stati azzerati i previsti aumenti, mentre per imprese e tutte le altre utenze l’IVA è stata ridotta al 5% e gli oneri di sistema sono stati azzerati. Seguiremo l’idea della Commissione Ue di poterci consorziate e avere maggior potere contrattuale”.