Cresce il divario tra i livelli d’istruzione italiani ed europei, resta alta la quota di giovani che abbandona gli studi, e si amplia il divario territoriale tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Sono i temi e i problemi che suscitano per la Cgil una forte preoccupazione in particolare dopo l’esame dei dati Istat. Il sindacato confida nelle risorse che il Governo affiderà alla scuola, per renderla più moderna, capace di dare ai giovani scelte formative e di conoscenza.
Scuola e Formazione Per la Cgil nazionale quello delineato dall’Istat è un quadro emergenziale, che rende evidente quali siano le misure da attuare con urgenza. Per il sindacato si pone la necessità di
“innalzare l’obbligo scolastico e mettere in campo un sistema di formazione permanente”, scrive la Cgil in una nota, “che consenta a tutti di continuare ad apprendere e ad ampliare le conoscenze, le capacità e le competenze”.
Draghi punti sull’istruzione
“Se davvero l’istruzione è considerata centrale in Italia, come affermato al termine della Cabina di regia dal Presidente del Consiglio Draghi e dal Ministro dell’Istruzione Bianchi”, sottolinea la Cgil, “dobbiamo far sì che le risorse stanziate dal Piano di ripresa e resilienza, tra cui 17 miliardi per la scuola e 6 per la ricerca, si
trasformino subito in investimenti per fronteggiare questa emergenza. Occorre”, conclude la Cgil, “ridurre i divari territoriali e abbassare drasticamente i livelli dell’abbandono scolastico”.