Farsi belli, migliorare il proprio aspetto, cospargersi di creme profumarsi di essenze è un esercizio che riguarda l’uomo dalla notte dei tempi, oggi è diventata una scienza che coinvolge migliaia di ricercatori, di imprese che progettano il benessere, di studio e analisi verso stili di vita, e sopratutto di vendita e utili. In questo settore l’Italia ha eccellenze e prodotti che incontrano il favore di milioni di consumatori.
Così dietro tanto impegno e lavoro i risultati si vedono il comparto delle imprese cosmetiche italiane continua a crescere e macinare utili. “Entro la fine del 2019 raggiungerà gli 11,7 miliardi di euro di fatturato”, assicura un report sul settore, “con un incremento del 2,8% rispetto all’anno precedente. I consumi interni di cosmetici sono prossimi ai 10.350 milioni di euro, con un incremento del 2 % superando i valori pre-crisi”.
Vanno a gonfie vele le esportazioni che, si prevede, aumenteranno del 4,5% entro dicembre raggiungendo un valore prossimo a 5 miliardi di euro. I dati sulla imprenditoria e le proiezioni del business fino alla fine dell’anno sono presenti nell’analisi congiunturale presentata a Milano dall’associazione delle imprese “Cosmetica Italia” tenuta nella sala congressi di Intesa Sanpaolo. Dalla analisi emerge uno spaccato rassicurante e ricco.
Le nostre industrie confermano, è stato sottolineato, così un buon livello di solidità competitiva, un recupero di redditività. Il 2019 è quindi da scrivere a caratteri d’oro per il beauty prodotto in Italia perché registra l’ennesimo record sulla bilancia dei pagamenti che si avvicina ai 3 miliardi di euro.
Un risultato raggiunto grazie a un elevato grado di capacità di sondare le richieste dei diversi mercati e reagire immediatamente diversificando l’offerta. “Lo scenario dei mercati è in continuo cambiamento”, ha spiegato Renato Ancorotti, presidente Cosmetica Italia, “il consumatore è meno fedele rispetto al passato ma l’indagine conferma come l’imprenditoria italiana si distingua ancora per una dinamica positiva, sia sul piano della produzione che dell’export e, tra gli indicatori industriali, anche gli investimenti in ricerca e sviluppo consolidano i trend in aumento rispetto all’anno precedente.
Con una esportazione che cresce del 4,5% registriamo l’ennesimo record anche sulla bilancia dei pagamenti prossima ai 3 miliardi di euro”. “Gli imprenditori rivelano un costante comportamento positivo”, fa presente Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi dell’associazione, “anche consistente sul fronte della produzione e dell’export lungo tutto il passato decennio. Sanno anche affrontare i processi di trasformazione della distribuzione e di digitalizzazione. Siamo in piena evoluzione digitale. Dalla gestione dei big-data, divenuti la base per le azioni di marketing più moderne, all’attenzione costante per i social, gli industriali italiani riescono a percepire il polso del mercato e reagire velocemente ai cambiamenti che oggi sono rapidi e continui in un quadro economico così incerto”.