Tutti contro tutti. Salvini contro Meloni, Giorgetti contro Salvini, Berlusconi contro Salvini e Meloni. E questo “volemese bene” alla vigilia di un importante voto amministrativo… Il Tafazzismo della sinistra ha fatto scuola? La situazione è più grave. Dipende dalla deriva estremista, demagogica e populista che ha spazzato via ogni posizione moderata nell’area un tempo guidata da Forza Italia e ha lanciato la nave del fu centrodestra verso gli scogli.
E stato facile prendere voti urlando ma quando si tratta di governare serve ben altro. Continuare a fare l’opposizione stando al Governo genera comportamenti schizofrenici. È sciocco illudersi che si possa vincere agitando paure senza tener conto del bisogno di tranquillità e di scelte ponderate e razionali che si è diffuso tra gli italiani.
In questo deserto emerge la crisi di leadership, la carenza di un progetto organico di governo, la rivalità esasperata tra vari capipartito. E si diffonde il clima velenoso dei sospetti reciproci: uno scenario opposto rispetto all’immagine di una coalizione che si definisce unita, forte e vincente. Prigioniera di se stessa la Destra senza Centro finisce per farsi male da sola. I primi conti si faranno lunedì notte a urne svuotate. Ma la lezione è chiara: la spinta estremista genera disgregazione anche all’interno dell’area che ha fatto questa scelta.
Ci pensino i vari personaggi che guidano questi partiti e si chiedano se non sia il caso di tornare a più miti consigli, a una maggiore concretezza e alla conquista dell’elettorato moderato oggi senza una casa e senza punti di riferimento.