Non è certo gelosia, ma per la Confederazione nazionale degli artigiani le riforme vere così come i Patti per la crescita non possono essere fatti senza le piccole imprese. Un modo quello del presidente della Cna, Daniele Vaccarino per chiosare la relazione del presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Il leader degli industriali nella recente assemblea della Confederazione ha sollecitato i sindacati e le Associazioni di categoria ad unire gli sforzi per il bene del Paese.
Crescita? Servono le Mpi
La Cna però rivela che la possibile sinergia deve passare per il vero tessuto produttivo ossia quello delle realtà minori.
“Per promuovere un Patto per la crescita con relazioni industriali forti”, sottolinea Vaccarino, “è necessario il coinvolgimento dell’intero sistema produttivo, quindi artigiani, commercio e piccole e medie imprese che rappresentano oltre la metà del lavoro dipendente”.
Meno carte più competitivi
Con il presidente degli industriali Carlo Bonomi, la Cna racconta di avere buoni rapporti. C’è “piena sintonia su temi cruciali per il futuro dell’Italia”, fa va presente Vaccarino, “lavorare per assicurare una ripresa economica duratura, realizzare rapidamente le riforme previste nel Piano nazionale di Ripresa a partire dalla semplificazione e sburocratizzazione per rafforzare la competitività della nostra economia”.
Le micro imprese
Le piccole realtà produttive sono le più importanti per il Paese, secondo la valutazione della Cna. Perché danno lavoro, evitano sprechi e sanno realizzare una innovazione dal basso.
“Il tessuto produttivo conta milioni di micro e piccole imprese che sono determinanti per lo sviluppo economico e sociale del Paese”, conclude Vaccarino, “e che sono rappresentate da organizzazioni come la nostra con l’obiettivo di fornire un contributo importante alla crescita”.
