Le città giocano un ruolo decisivo nella partita per un mondo più pulito e attento al benessere dell’ambiente. Sono infatti le aree urbane a generare la maggior parte delle emissioni, dei rifiuti, dei materiali inquinanti e a consumare un’elevata quota di energia: il 70% della popolazione europea vive in città. E non è detto che le amministrazioni agiscano sempre in modo accorto per porvi rimedio.
La spesa green dei Comuni italiani
Nei bilanci dei comuni riservati alle spese è presente un obiettivo indicato come “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, è qui che si rinviene la voce “Tutela, valorizzazione e recupero ambientale”.
Uno studio realizzato dalla Fondazione Openpolis sui consuntivi 2019 dei comuni italiani fotografa come questi si stiano muovendo rispetto alla missione internazionale di sostenibilità. Ciò che viene fuori è una situazione frastagliata, segnata da discrepanze tra le diverse aree del Paese, nonché discontinuità da parte delle amministrazioni.
Dall’analisi risulta essere Bari la città che spende di più per verde urbano e la tutela dell’ambiente, tra i comuni più popolosi del paese: 55,12 euro pro capite. Seguono città del centro e del nord: Padova (45,85), Firenze (45,34), Venezia (41,36) e Milano (37,65).
Le grandi città che spendono di meno sono Napoli (18,31 euro pro capite), Messina (8,47) e Verona (6,29).
Mentre se si estende l’analisi a tutti i comuni italiani, le prime posizioni per spesa per abitante spettano a due piccole località del Piemonte: Marmora (Cuneo) e Massello (Torino) che investono rispettivamente 3.174,28 euro e 2.953,93 euro pro capite.
Sono però le amministrazioni comunali della Valle d’Aosta a spendere di più in media (80,02 euro pro capite), seguite da quelle della provincia autonoma di Trento (78,66) e della Sardegna (51,41).
I comuni che investono meno risorse nella valorizzazione dell’ambiente sono situati in Veneto (15,08 euro pro capite spesi in media dagli enti), Umbria (14,67) e Puglia (13,61), i quali restano tutti al di sotto della media nazionale (26,13).
Il progetto Green City Accord
Lo scorso anno l’Unione europea ha lanciato l’iniziativa Green City Accord allo scopo di coinvolgere proprio le amministrazioni locali nel perseguimento degli obiettivi ambientali ed energetici della strategia del Green Deal europeo e di Sviluppo Sostenibile dell’Onu.
Il 22 settembre prossimo si terrà la cerimonia online per la firma di alto livello che riunirà i sindaci, i leader locali e le parti interessate i quali, insieme al commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius, avranno l’occasione di discutere l’accordo Green City e le loro priorità in materia di ambiente.
Green City Accord “mette insieme i sindaci delle città europee attorno a una comune visione dello sviluppo urbano al 2030”, incoraggiandoli ad agire su cinque aree della gestione ambientale: aria, acqua, natura e biodiversità, economia circolare e rifiuti, rumore.
Attualmente sono più di 60 le città aderenti in tutta Europa, in Italia Arezzo e Cesena. Per poter far parte del movimento di salvaguardia dell’ambiente, entro due anni dalla firma le città sono tenute a definire gli obiettivi per i cinque ambiti del Green City Accord e a stabilire i livelli base da cui partono. Lo step successivo sarà dato dalla pianificazione e attuazione delle politiche per raggiungere gli obiettivi. L’operato delle singole amministrazioni sarà soggetto a monitoraggio: le città dovranno presentare online ogni tre anni una relazione sull’avanzamento del progetto.