Dolce, solare, passionale, sentimentale al punto giusto , carattere di ferro ma innamorata solo del suo “Gesù” che ogni giorno incontrava durante la S. Messa e dei suoi bambini definiti “Bimbi senza sorriso”.
E’ Maria Saladino, faro di luce e di fede credibile nata e cresciuta a Camporeale, in provincia di Palermo. Origini semplici ma ricche di cose vere: affetto in casa, preghiera, sostegno ai poveri e tanta voglia di non mollare,. Sono gli anni di piombo: si uccide però questo non fa paura a Maria Saladino. Dinnanzi al cadavere grondante di sangue lei sussurra al morente “Prega con me, affida la tua anima a Dio.
Preghiamo insieme: “Donna incorruttibile, con la sua piccola autovettura raggiungeva tutti e tutte pur di dare un tetto e un abbraccio d’amore puro ai “Bimbi senza sorriso “traditi e umiliati dal potere che non guarda mai in faccia i bisognosi ma adula solo il portafoglio dei potenti. Maria Saladino è altro: è di Dio. Va pure in America a raccogliere fondi per dare vita a quattro istituti sempre a Camporeale e affidarli poi alla custodia dei salesiani che lei ammira tantissimo.
Ospite da Maurizio Costanzo più volte ha raccontato la sua “terapia d’amore ” invitando anche qualche bravo imprenditore a mettere a nudo le sue origini e far comprendere come l’amore disinteressato e puro, accogliente e disarmante sa creare uomini e donne degni di rispetto e di stima. Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, a lei affida i ragazzi e le bambine con particolari ferite esistenziali. Maria li abbraccia , li ama perdutamente e va pure dal gioielliere a comprare per loro il braccialetto, l’anellino e la catenina. Li veste da “principi” e principesse. Noi la incontriamo e dopo che sa del Parlamento della Legalità Internazionale accetta la nomina di “Madrina”.
Ci accoglie nella sua casa e ci racconta di tutto e di più. Piange tanto nel narrare il dolore e le violenze subite dai suoi bambini che lei ha educati con il suggerimento della terapia di don Bosco e l’amore al suo Gesu’. E’ criticata e spesso non compresa . Ma questo fa parte del gioco . Sono passati dieci anni e l’Arcivescovo della Diocesi di Monreale mons. Michele Pennisi ha voluto ricordarla con la sua Comunità intorno all’altare di Dio. Lei avrebbe voluto solo questo e forse anche una cosa in piu’: amare i poveri piu’ poveri, i bambini vittime degli inganni degli adulti, credere e nutrirsi dell’Eucaristia ogni giorno e tradurre la preghiera in azione. Il resto non serve sa solo di rito vuoto e autocelebrativo. E Maria Saladino e’ altro: e’ la SANTA della Porta Accanto.