“Per coloro che non sono in possesso del Green pass”, rivela il sindacato, “Abb metterà a disposizione un lunch-box (sacchetto) da consumare conformemente alle norme sul distanziamento e secondo le disposizioni che l’azienda definirà nei diversi siti aziendali”.
Secondo il Coordinamento sindacale nazionale di Fim-Fiom-Uilm è stato più volte chiesto all’azienda di definire un protocollo di norme utile a gestire la grave fase pandemica che ha colpito molti lavoratori, “ricevendo un continuo rifiuto da parte aziendale”, scrive la Fiom.
“I Comitati Covid in questo caso non possono essere ritenuti responsabili di una scelta presa in assoluta autonomia da Abb”, in più secondo la Fiom la decisione della società non avrebbe basi giuridiche perché
“prendendo a riferimento una Faq ministeriale che, come definito recentemente dalla giurisprudenza, non ha alcun valore giuridico”.
La decisione sarebbe per la Federazione operai metalmeccanici “in contrasto con lo spirito di confronto e di condivisione”. “Tali decisioni unilaterali”, sottolinea la Fiom, “seppur in un contesto normativo non chiaro – motivo per il quale continuiamo a chiedere al Governo un pronunciamento chiaro ed esplicito – rischiano di produrre tensioni e discriminazioni tra lavoratori generando differenze di trattamento rispetto a materie delicate”.
“Chiediamo pertanto”, sollecita Mirco Rota, coordinatore del Gruppo Abb per la Fiom nazionale, “che in ogni sito venga sospesa questa decisione unilaterale; vengano immediatamente convocati i Comitati aziendali Covid per trovare soluzioni adeguate senza escludere il costante tracciamento attraverso i tamponi a carico dell’azienda in linea con quanto previsto sul Green pass”.