sabato, 16 Novembre, 2024
Motori

Auto elettriche, bonus finiti in un giorno

In Italia la svolta verso le vetture ibride e ricaricabili. Stellantis riconvertirà lo stabilimento di Termoli.

La corsa ai bonus per l’acquisto di auto ibride ed elettriche ha già polverizzato i precedenti record. In poche ore il sito del ministero dello Sviluppo economico che programma gli incentivi statali per acquirenti e concessionarie ha azzerato i 116 milioni disponibili nel 2021 per l’acquisto di vetture nuove. Parliamo delle auto elettriche e le ibride con batterie ricaricabili con la spina. Veicoli la cui autonomia è limitata ad alcune decine di chilometri o al massimo per Suv e modelli più costosi a poche centinaia di chilometri.
Svolta elettrica Per la prima volta in quasi tre anni, gli incentivi statali per le auto elettriche e ibride plug-in hanno esaurito i fondi e in poche ore. I dati di mercato delle immatricolazioni dicono che a luglio sono calate le vendite di nuove auto nuove in Europa dopo quattro mesi di crescita continua. In compenso però le elettriche e plug-in hanno registrato a luglio i migliori risultati di sempre e la seconda quota di mercato mensile più alta per quest’anno. E anche l’Italia è all’interno di una svolta epocale.

ATTESA PER NUOVI BONUS

Il prossimo futuro è appeso alle decisioni del governo, sull’eventuale prosecuzione di una misura introdotta a fine 2018 dal Conte 1 per un triennio di sperimentazione, che finirà il 31 dicembre. Con il calo di immatricolazioni per quelle a benzina e disel, in molti attendono un extra bonus. Dopo l’esaurimento dei fondi la piattaforma del Ministero di accesso agli incentivi è bloccata in attesa di prossime valutazioni. Il mercato tuttavia ha dato un segno importante. Gli acquirenti puntano sul nuovo malgrado gli alti prezzi delle auto elettriche e ibride plug-in. Gli incentivi che andavano dagli 8 mila ai 4.500 euro, in caso di rottamazione, hanno innescato la svolta.

VETTURE “ECOLOGICHE”

Ora che l’orientamento degli acquirenti si è manifestato per le vetture “ecologiche” bisognerà verificare se i sostegni sono ancora necessari. A luglio la quota di mercato di elettriche e ibride plug-in ha superato il 10%, contro lo 0,52% del 2018 e l’offerta di modelli si è molto ampliata, per cui non c’è più quel fortissimo bisogno di sostegni pubblici che c’era prima. In più la frenata arriverà per i problemi internazionali di produzione di componenti elettronici.

ITALIA IN RIARDO

L’Italia inoltre ha un problema di ristrutturazione degli impianti. Il gruppo Stellantis ex Fca dovrà riconvertire la fabbrica motori di Termoli in una delle cinque gigafactory destinate a produrre le sue batterie. Forse poi, recuperati i ritardi della produzione italiana, può essere che nella legge di Bilancio 2022 si stanzino fondi per rilanciare acquisto di auto elettriche con nuovi bonus.

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