Lunedì scorso a Santa Margherita Ligure l’evento conclusivo in vista delle manifestazioni del G20 Ministerial Conference on Women’s Empowerment che si terrà domani nella località ligure.
La senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio ha risposto ad alcune domande.
Come Donna e vicepresidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio ho accolto con molto piacere oltre che dovere l’invito a questo importante momento “aspettando G20 conferenza interministeriale sull’empowerment femminile “focalizzare l’attenzione al concetto di empowerment femminile che è un concetto per molti versi nuovo e in via di definizione.
È nuovo perché recepito solo di recente dai documenti ufficiali delle Nazioni unite che lo dà come obiettivo prioritario nei traguardi che si propone l’Agenda 2030 e che consiglia a tutti gli stati di attenzionarlo con particolare riguardo incoraggiando finanziamenti e politiche che lo favoriscano.
È un concetto in via di definizione perché dipende da ciascuna di noi il suo compimento.
Come?
L’empowerment è quella presa di coscienza che ciascuna di noi deve acquisire nel credere nelle proprie capacità e potenziarle e finalmente renderle spendibili socialmente.
L’empowerment è l’accettazione del sé corporeo e di quello psichico senza lo sforzo di dover piacere a tutti i costi.
L’empowerment è una nuova forma di stare al mondo, di starci a proprio agio e possibilmente di starci in modo assertivo senza complessi di inferiorità e senza compromessi.
La battaglia in cui ciascuna di noi è impegnata giornalmente è questa e solo così possiamo rompere quegli stereotipi che ci tengono prigioniere.
Ciascuna di noi all’ interno della propria famiglia, con gli amici e nel posto di lavoro deve impegnarsi a proporre una nuova idea di donna, capace di assumere le proprie responsabilità , assumere la leadership possibilmente e servire da esempio alle altre, soprattutto alle nuove generazioni.
La donna non deve essere competitiva con altre donne, deve anzi riscoprire quel sano senso di solidarietà e declinarlo in ogni atto della sua giornata, renderlo un esempio inequivocabile.
Perciò è una battaglia non violenta a cui tutte dobbiamo partecipare attivamente e aiutarci vicendevolmente, soltanto così costruiremo un futuro migliore e cesseremo di essere socialmente Invisibili!
L’associazione Fidapa Alessia Ramusino con l’organizzazione dei suoi Flashmob è un esempio eccelso di empowerment femminile, undicimila donne consociate che si supportano e si incoraggiano nel loro percorso di crescita e di rappresentazione che con i loro eventi rimarcano e rivendicano ad ogni occasione questo nuovo Protagonismo Femminile.