Timori ma anche iniziative attive a favore delle popolazioni e del sindacato Afghano. Il primo intervento deve essere lo stabilire corridoi umanitari.
È QUANTO SOLLECITANO
Cgil Cisl e Uil che esprimono la loro preoccupazione per la drammatica situazione in Afghanistan e sollecitano il Governo italiano a farsi parte attiva, insieme a tutta la comunità internazionale.
CORRIDOI UMANITARI
L’obiettivo per i sindacati italiani che: “siano da subito aperti corridoi umanitari per tutte e tutti coloro che sono in pericolo”, scrivono, “e perché siano garantiti i diritti umani internazionalmente riconosciuti, i diritti delle donne e i diritti di tutto il mondo del lavoro”. Inoltre Cgil Cisl e Uil chiedono un impegno diplomatico e
umanitario.
“Sarà importante per la comunità internazionale”, prosegue la nota dei sindacati, “intervenire diplomaticamente per assicurare la certezza del diritto e proteggere la popolazione, chiedendo una presenza Onu”.
PERCHÉ IL RITIRO?
C’è inoltre da chiarire perché la presenza militare estera sia uscita di scena e. soprattutto, i motivi per cui non sono state calcolate le conseguenze devastanti di un cambio di impegno sul territorio Afghano.
“Sarà altrettanto importante riflettere sulle conseguenze dell’intervento armato e della massiccia presenza militare estera che non è riuscita a sostenere la creazione di un governo democratico”, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, “così come sugli errori compiuti, compresa la sbagliata valutazione sul ritiro delle truppe estere”.
INCERTEZZE DRAMMATICHE-Riflettere su errori e conseguenze drammatiche deve essere fatto per comprendere, secondo i sindacati, anche le prossime iniziative da attuare.
“Questo deve essere il monito sui passi da compiere”, propongono i sindacati, “perché non si rinunci alla prospettiva del multilateralismo e si trovino gli equilibri necessari per il rispetto e l’interazione tra
culture diverse”. La nota termina con una richiesta di impegno ma anche di una prospettiva di convivenza reciproca.
SOSTENERE IL SINDACATO AFGHANO
“La finalità deve essere perseguire la convivenza pacifica e la concordia negli obiettivi di sviluppo umano e democratico, con pieno riconoscimento e affermazione dei diritti universalmente riconosciuti”.
Infine Cgil, Cisl e Uil annunciano che si “attiveranno per promuovere una iniziativa europea a sostegno dei sindacalisti afghani della National Union of Afghanistan”.