La pandemia si è insinuata nella vita delle persone, mutandone le abitudini. Alcuni di esse, però, sembrano essere rimaste invariate. Gli italiani, infatti, nonostante l’aumento dell’e-commerce e del delivery, hanno dimostrato di confermare la centralità della raccolta differenziata come abitudine quotidiana.
È quanto rivela il Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nel suo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia, giunto quest’anno alla ventiseiesima edizione.
Sud, continua il trend positivo
Il lockdown ha modificato talune previsioni, ma “le raccolte differenziate hanno tenuto, in particolare quella di carta e cartone” – ha fatto notare Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco -. In un contesto in cui, a livello nazionale, i rifiuti si riducono del 3% e le raccolte differenziate complessive calano del 2,5%, quella di carta e cartone diminuisce di poco, solo dello 0,6%. In controtendenza il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici arrivato a quota 87%, ben 6 punti percentuali sopra rispetto al 2019”.
E il Sud, avendo risentito meno delle restrizioni, continua a incrementare i volumi di raccolta (+4%), distinguendosi per essere l’unica macroarea in positivo del Paese.
Il trend del Sud Italia vede la Campania in testa (+10.703 t), seguita da Calabria (+6.281 t) e Sicilia (+4.611 t), mentre dal punto di vista di miglioramento della performance, è il Molise (+8,2%) a guidare la classifica.
Il Centro (-2,8%) e il Nord (-1,8%) registrano un calo di oltre 56mila tonnellate, effetto diretto dei mesi di fermo. Nello specifico, la Toscana (-14mila t), nonostante si confermi capofila della macroarea per raccolta pro-capite (77,4 kg/ab-anno), incide per oltre la metà sul decremento dell’area.
Il Nord, invece, ha perso oltre 33mila tonnellate rispetto al 2019 (-1,8%). Segnali positivi, però, arrivano dalla Liguria (+2,7%) e dalla Valle d’Aosta (+1,2%). Il maggiore calo si riscontra in Veneto (-3,8%) ed Emilia Romagna (-3,7%) che, però, conserva il primato nazionale nella raccolta media pro-capite (82,1 kg/ab).
Dal punto di vista qualitativo, è ancora il Nord a detenere il primato. Migliora il Centro e peggiora il Sud, restando entrambi ancora al di sopra della soglia di impurità del 3% indicata dall’Allegato Tecnico Carta.
Italia e Obiettivi 2030 Ue
Dai dati raccolti sembrerebbe che, con circa 10 anni di anticipo, l’Italia abbia centrato gli Obiettivi 2030 dell’Ue, posizionandosi ai primi posti per i volumi di carta e cartone avviati a riciclo e del tasso di riciclo.
Dal Rapporto realizzato da Comieco, infatti, emerge che nel nostro Paese il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha raggiunto l’87,3%.
Un comparto destinato a migliorare anche grazie alle convenzioni, “nel 2020 è stata ulteriormente confermata la sussidiarietà al mercato del sistema consortile, capace di ammortizzare le variazioni del mercato e gestire volumi addizionali, garantendo il servizio di ritiro e dunque l’avvio a riciclo di carta e cartone su tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato Alberto Marchi, Presidente di Comieco.
La filiera della carta e del cartone si conferma così “sistema industriale faro dell’economia circolare italiana”.