Dare tutele a chi perde il lavoro è un dovere, dare sostegni alle fasce più povere ed emarginate è sacrosanto. Sono scelte necessarie, ma lo è anche di più, nel vitale interesse di tutti, il creare lavoro. Favorire in ogni modo l’occupazione. Forse è una precisazione scontata ma quello che sta accadendo in Italia dimostra che stiamo facendo con perseveranza il contrario. Di politiche attive sul lavoro, infatti, non si parla quasi più. C’è forse qualche idea, progetto o iniziativa, di cui il Governo e i sindacati si stanno facendo promotori? C’è qualche presa di posizione chiara accompagnata da proposte che stanno venendo alla luce da parte delle Associazioni di categoria? Si evocano in ogni incontro i fondi europei del Piano nazionale di Ripresa come una panacea per tutto e tutti, ma lo sappiamo che non sarà così.
Il lavoro vero quello che crea sviluppo è purtroppo disincentivato. Gli aiuti alle imprese che assumono sono un susseguirsi di flop, di annunci e promesse mancate. Burocrazie e sovrapposizioni di norme nazionali ed europee, unite al disinteresse generale sulle sorti delle imprese sono fatti obiettivi. Chi ascolta, infatti, le testimonianze delle crescenti difficoltà che arrivano dal mondo del lavoro, da quello delle piccole imprese e in generale dalle fasce produttive? Perché, ad esempio, alcune notizie cadono assolutamente nel vuoto come quella della Cgia di Mestre che nel parlare di evasione fiscale spiega che per le piccole imprese c’è una “evasione di sopravvivenza” perché se un artigiano deve lavorare per onorare il suo debito fiscale con lo Stato (Iperf, accise, Imu, Tasi, Iva Tari etc) fino ad agosto, allora si comprende che tenere aperta una bottega o un laboratorio, è una missione impossibile. Meglio chiudere l’attività, affidarsi alle tutele che sono certe, nessuno potrà fare controlli eppoi togliersi il disturbo di alzare ogni mattina la saracinesca.
Le difficoltà si registrano in tutti i settori produttivi, siamo al punto che ci sono offerte per 1.2 milioni di posti di cui a malapena solo un terzo (forse) sarà coperto.