L’Italia Team “ha reso felice il Paese”. Un’Italia “multietnica e super integrata”, dice il presidente del Coni Giovanni Malagò. “In Giappone infatti sono arrivati atleti in rappresentanza di tutte le regioni italiane nati in tutti e cinque i continenti”.
Sullo ius soli sportivo “In Italia c’è una legge. Ma se tu aspetti i 18 anni per fare la pratica rischi di perdere la persona, allora farò una proposta: anticipare l’iter burocratico che è infernale. Altrimenti il rischio è che o l’atleta “smette, o si tessera con il paese di origine o arrivano altri Paesi che studiano la pratica e lo tesserano loro. Dobbiamo occuparci di sport e solo di sport. Non possiamo permetterci di perdere energie e giornate come abbiamo fatto negli ultimi anni perché non è giusto”. “Il Coni deve essere più centrale nella vita istituzionale del Paese”, dichiara Malagò.
PIÙ SPORT A SCUOLA
“Modello Gran Bretagna? Siamo l’unico Paese che non fa sport a scuola, quindi e’ impossibile fare paragoni con loro. Lo sport a scuola e’ l’unica cosa che lo Stato doveva fare, il tema sul quale doveva impegnarsi”. “Noi intanto facciamo di necessita’ virtu’ con quello che abbiamo – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – Per gli inglesi siamo dei fenomeni, ci chiedono come facciamo”
Durante le Olimpiadi di Tokyo si sono create le condizioni per mettere sul tavolo la possibilità di “grandi eventi internazionali” in Italia. “Credo più che mai che la credibilità dello sport italiano con queste Olimpiadi sia oggettivamente ai massimi livelli”, ha affermato Malagò. “Vi dico per certo – ha continuato – che si sono messi sul tavolo argomenti, trattative, ipotesi per realizzare grandi eventi internazionali nel nostro paese”.