Crisi d’impresa su difficoltà e insolvenze, il Governo decide la linea morbida. Le aperture di infrazioni sono rinviate a maggio 2022 e ci sarà una “negoziazione” nella gestione della crisi. È quanto stabilito dal decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, e ulteriori misure in materia di giustizia.
Le insolvenze
“A fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi”, riferisce la Confesercenti, “e della necessità di fornire nuovi ed efficaci strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi”.
Quattro le tipologie di intervento previste dal Governo. Nella prima si stabilisce il rinvio al 16 maggio 2022 dell’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa, per adeguarne gli istituti alla direttiva 2019/1023. In secondo luogo si introduce l’istituto della “composizione negoziata della crisi”, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento. Si tratta di un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza. Si accede tramite una piattaforma telematica.
Tutor imprese-creditori
“All’imprenditore”, spiega la Confesercenti, “si affianca un esperto, terzo e indipendente e munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori necessarie per il risanamento dell’impresa”.
Misure di allerta rinviate
Al terzo punto c’è la modifica della legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi. Infine si stabilisce il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta. “Un rinvio”, osserva infine la Confesercenti, “che servirà a sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa”.