Dati incoraggianti, a giugno le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,7% in valore e dello 0,6% in volume. Cifre piccole ma significative perché per la Confcommercio la ripresa si consolida ed emerge il contributo fondamentale dei consumi, che, stima la Confederazione, “potrebbe portare la crescita del 2021 attorno al 5,5%
se non addirittura qualche decimo oltre, un traguardo ben al di sopra delle previsioni di consenso di alcuni mesi fa”. L’Ufficio Studi di Confcommercio, sottolinea come “dopo il bimestre gennaio-febbraio, in cui gli acquisti di beni in Italia procedevano a ritmi sensibilmente inferiori a quelli dell’area euro, da marzo, si registra un’accelerazione che su base tendenziale doppia i ritmi medi dell’Europa”.
PICCOLE IMPRESE IN CRISI
C’è un diffuso segno positivo che tuttavia appare più modesto per le piccole imprese. “La diffusione della crescita”, spiega la Confcommercio, “a tutti i canali di vendita, sebbene i piccoli negozi siano ancora molto lontani dai livelli pre-crisi, posizionandosi, nel primo semestre 2021, ancora al -6,1% rispetto alla prima parte del 2019”. In difficoltà, invece, il sistema dei servizi che risentono dalle restrizioni che ci sono in molti settori. “Manca ancora una piena ripresa sul fronte dei servizi, il cui pieno recupero”, commenta la Confederazione, “sarebbe messo in discussione da nuove restrizioni conseguenti a eventuali inattesi ostacoli sul fronte del contrasto alla pandemia.”
I DATI ISTAT
Il “buon segnale” è nei numeri presentati dall’Istat che indica un aumento rispetto allo stesso mese del 2020 c’è un progresso del 7,7% in valore e dell’8,1% in volume, con i non alimentari a fungere sempre da traino (+11,9% in valore e in volume, ma il livello resta inferiore del 2,2% rispetto a febbraio 2020) e gli alimentari comunque con una buona performance (+2,5% in valore e +3% in volume). Sempre su base tendenziale il valore delle vendite al dettaglio aumenta in tutti i canali distributivi: grande distribuzione (+3,3%), imprese operanti su piccole superfici (+10,9%), vendite al di fuori dei negozi (+4,2%) e commercio elettronico (+23,7%).