È stato pubblicato il Rapporto del Consiglio Ue in merito alla Conferenza sul futuro dell’Europa svoltasi tra marzo e giugno 2021. Per pensare nuovamente il progetto europeo, ha preso vita una nuova piattaforma: un nucleo organico nel quale gli attuali 20.786 iscritti all’interno di un calendario che conta finora 1.640 eventi, possano condividere idee e commenti (ad oggi rispettivamente 5.916 e 11.526); “La piattaforma dovrebbe essere uno spazio in cui tutti i cittadini d’Europa si sentono a proprio agio e accolti per contribuire al dibattito” sottoscrive il Rapporto Ue, che traccia l’intero percorso attraversato nella Conferenza come a voler delineare per l’Europa tutta un tracciato di futuro.
LA STORIA DI EUROPA
Fu la più antica tra le divinità cretesi a darle il suo nome di continente, il nome di Europa; lei figlia d’Agenore, re di Fenicia, e di Telefassa, “Colei che splende lontano”, come fa il disco lunare – venne rapita da Zeus nelle sembianze di toro, per abusarne una volta giunto a Creta, dopo averla trasportata in groppa attraversando il mare. La giovane Europa generò tre figli: Minosse (futuro re di Creta), Radamanto e Sarpedone. Da quel momento in poi il suo cammino non si è mai arrestato, nel desiderio di richiamare oggi quanta più partecipazione da parte di tutti coloro che la abitano.
LA CONFERENZA PER L’EUROPA
Le tre istituzioni europee che hanno indetto e governato la Conferenza, ovvero Commissione, Consiglio e Parlamento hanno stabilito un piano di informazione, mentre Comitato delle Regioni e Comitato economico e sociale europeo hanno attivato campagne che incrementassero confronto e partecipazione nei 27 Paesi Ue. A cominciare dalla relazione della Conferenza nel suo percorso: la firma della dichiarazione congiunta del 10 marzo, il lancio della piattaforma del 19 aprile, l’annuncio della Conferenza il 9 maggio; seguito poi dall’evento dei cittadini, dalla prima assemblea, dalle riunioni del Comitato esecutivo.
LA GIOVANE EUROPA
La funzione ultima del “processo nazionale avviato” – come scritto nel Rapporto – “in tutti gli stati membri” dove il rappresentante di ciascun Paese è altresì un membro dell’assemblea plenaria, trova il suo fulcro nella partecipazione giovanile: “su coloro che di solito non si coinvolgono” nel confronto di queste particolari tematiche dallo spirito più che mai collettivo. I giovani, ritratto della fanciulla Europa che nel mito raccoglieva i fiori sulla battigia insieme con le compagne in mezzo al pascolo dei buoi di suo padre – sono dunque parte fondativa di quella giovane Europa che venne rapita dal padre di tutte le divinità greche per dare vita alla sua, alla nostra storia. Per ricordarci che il moto propulsore della nostra origine è sempre la purezza, l’innocenza dell’entusiasmo, di pensare di nuovo: la gioventù che partecipa al futuro.