domenica, 15 Giugno, 2025
Agroalimentare

Crescono prodotti di qualità riconosciuti da Ue

Si amplia il numero delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità italiano. Nel 2019 il comparto food dei prodotti Dop, Igp e Stg conta 300 prodotti, grazie all’ingresso dell’Olio extravergine di Puglia Igp la cui produzione si estende all’intero territorio amministrativo della regione Puglia. Il settore ortofrutticoli e cereali si conferma quello con il maggior numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg (112 prodotti di cui 36 Dop e 76 Igp), seguono i formaggi (53 prodotti, di cui 50 Dop, 2 Igp e 1 Stg) e l’olio extravergine di oliva (47 prodotti, di cui 42 Dop e 5 Igp). E’ quanto emerge dai dati del report Istatsui prodotti agroalimentari di qualità.

Tra i prodotti zootecnici si posizionano al primo posto per numero di allevamenti, il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo e l’agnello di Sardegna. Più omogenea la situazione nel settore della preparazione delle carni, in cui uno stesso allevamento può essere certificato per più prodotti e tutti i principali prodotti hanno perlopiù lo stesso numero di strutture. Tra i prodotti di origine vegetale, quasi 105mila ettari di superficie olivicola sono destinati alla produzione dell’olio toscano, olio Terra di Bari e dell’olio Sicilia. Nel settore degli ortofrutticoli e cereali primeggia, in termini di superficie, il fungo di Borgataro e la mela Alto Adige o Südtiroler Apfel.

Nel 2019 si registra a livello nazionale un lieve calo degli operatori (-1,6%) e dei produttori (-2,1%) dovuto principalmente alla flessione nelle regioni del Nord. Al contrario, nel Mezzogiorno prosegue il trend positivo già emerso negli anni precedenti sia per i produttori (+4,6) che per gli operatori (+4,8%). Al Centro la situazione è sostanzialmente stazionaria. Prosegue invece il calo dei trasformatori (-5,7%) in tutte le ripartizioni territoriali. Oltre il 41% dei produttori si trova nelle aree meridionali. Nella sola Sardegna opera il 22,2% del totale dei produttori, seguono la Toscana (14,7%) e il Trentino-Alto Adige (12,8%).

A conferma della ‘tipicità’ dei territori, gli allevamenti sono presenti soprattutto in Sardegna (42,9% delle strutture), in Lombardia (12,3%) e in Emilia-Romagna (9%). La superficie agricola è destinata quasi esclusivamente alla produzione olivicola-olearia e ortofrutticola. Toscana (27,8%), Puglia (20,6%) e Sicilia (13,3%) sono le regioni con la maggior quota di superficie investita in produzioni Dop e Igp rispetto al totale nazionale. Il maggior numero di riconoscimenti di prodotti Dop e Igp è appannaggio del settore ortofrutticoli e cereali.

Nel 2019 gli operatori di questo settore si attestano a 18.900 unità. Come nel 2018 la Toscana detiene il primato nella produzione e nella trasformazione dell’olio di qualità, coprendo una quota del 45,8% di produttori e del 34,5% di trasformatori sul totale nazionale. Tra i prodotti di qualità, l’olivicolo-oleario si conferma il settore con la maggior quota di imprenditoria femminile: le produttrici rappresentano il 31,9% del totale (16% la media nazionale) e le trasformatrici il 19,1% (contro il 12,9% della media nazionale).

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