Una transizione ecologica non può fare a meno di una logistica dei trasporti innovativa. Ma anche di nuove regole, contratti e assunzioni che diano soddisfazioni a imprese e lavoratori.
A ribadirlo sono Cgil Cisl e Uil e categorie dei trasporti Filt, Fit e Uiltrasporti che criticano una legislazione vecchia e inadeguata, e indicando in un patto per i trasporti sostenibili la possibilità di coniugare: “la qualità del servizio, del lavoro e la sicurezza”. La condizione posta dai segretari generali è sintetizzata in un documento dal titolo: “Infrastrutture regole e contratti per un trasporto sostenibile”, progetto che “aggiorna la strategia unitaria del sindacato nel settore a seguito degli stravolgimenti derivanti dalla pandemia e dai cambiamenti indotti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Secondo le organizzazioni confederali e di categoria: “è necessario un vero e proprio Patto per i Trasporti sostenibili, che orienti le politiche dei diversi Ministeri”.
Trasporti tutto da cambiare
“Il trasporto delle persone e delle merci”, spiegano Cgil, Cisl, Uil, Filr, Fit e Uiltrasporti, “ha avuto un ruolo fondamentale durante la fase più dura della crisi sanitaria. Oggi, per dare piena valorizzazione strutturale agli investimenti previsti nel Piano nazionale di Rinascita occorre una maggiore integrazione tra infrastrutture e trasporti, secondo una visione di sistema che appare non completamente definita. Vi è quindi la necessità di intervenire con un serio piano di riforme di settore di medio termine che incrementi l’impatto sul PIL e renda maggiormente competitivo il Paese valorizzando il lavoro”.
Appalti da rivedere
Secondo i sindacali è urgente porre rimedio a legislazione e norme vecchie. “Un intervento sul sistema degli appalti privati che punti a riunificare il lavoro a partire da una profonda riflessione culturale e legislativa”, auspicano i sindacati. Uno dei nodi è l’interminabile crisi della ex Alitalia, oggi Ita.
Il caso Alitalia
“Serve un riassetto delle regole per il mercato del trasporto aereo e da un piano di sviluppo per la nuova Alitalia che possa rispondere alle esigenze del Paese”, sollecitano i sindacati, “rendendola capace di competere nel mercato con un assetto industriale adeguato e la piena occupazione dei lavoratori. Bisogna legare investimenti e qualità del lavoro, evitando che attraverso il tema della concorrenza si indeboliscano tutele e diritti e sicurezza per chi lavora”.
Porti modello da imitare
Cgil, Cisl e Uil indicano nel “modello porti”, un piano regolatorio nel rapporto tra contratto e accesso alla infrastruttura, “non eliminando bensì applicando in particolare i recenti rafforzamenti normativi ottenuti nel Decreto rilancio sul tema della Autoproduzione”. Infine il tema della sicurezza del lavoro che va monitorato, “Attraverso una incessante opera di verifica sui luoghi di lavoro”, concludono, “rafforzando le regole di ingaggio definite contrattualmente”.