Un orgoglio vero, fatto di passione, idee, di una sensibilità nuova tutta rivolta al futuro. 15 sindaci della Locride hanno partecipato all’incontro organizzato nella due giorni fondativa dell’Associazione “Verde è popolare”. Hanno esaminato i problemi gravi dei loro territori ma in un’ottica di superamento di quella che è una cronica situazione di sviluppo bloccato. Hanno un progetto: luoghi e comunità siano Capitale Italiana della Cultura 2025. Un percorso difficile ma loro sono abituati alle difficoltà e ricordano.
Nella Locride tanto è stato fatto in questi anni nel campo culturale e turistico con risultati positivi, ma molto resta ancora da fare. Una ammissione di onestà e impegno . Perché la Locride come si indica nella presentazione della candidatura “rappresenta un mosaico unico, le cui tessere sono costituite dai siti e dai beni culturali storici e archeologici, legati tra loro da un patrimonio immateriale esclusivo, che si conservano e si esprimono in comunità locali anch’esse uniche per antropologia, tradizioni, storia, cultura ed ambiente”. Sono osservazioni vere, profonde così come la passione dei primi cittadini nel lanciarsi in questa avventura che non è solo culturale, ma di esempio di rilancio verso una nuova visione della Locride.
La candidatura, infatti, non è un richiamo o uno slogan pubblicitario ma nasce come desiderio autentico nei cuori dei sindaci e nelle decisioni istituzionali dei Comuni. Portare questa ambizione di innovazione, di riscatto, aprire la Locride ad una prospettiva non solo dell’Italia ma internazionale significa coronare i molti sforzi, i successi ottenuti e il coraggio di tantissime comunità di cittadini e di giovani. Serve per questo obiettivo partecipazione coesione e impegno.
L’idea dei sindaci è di una Locride Capitale della cultura, viva, creativa aperta. Pronta alla innovazione, alle affermazioni delle identità dei territori, delle loro peculiarità ma anche liberi di manifestare il loro impegno di società “orgogliose di essere ciò che si è”. Il desiderio di nuovi orizzonti è sacrosanto perché, al di là delle avversità, ad animare i primi cittadini c’è la possibilità di sentire nell’Italia della Cultura un punto di riferimento forte e leale. Un nuovo inizio che farà bene non solo alla Locride e alla Calabria ma all’intera Nazione.