Fenu (M5s): “Semplificare le procedure fiscali per favorire adempimenti spontanei”
Giacometto (Forza Italia): “Un fisco facile allarga la base imponibile”
Osnato (Fdi): “Testo commissioni ‘specchietto per le allodole’, così si lasciano mani libere a Governo”
Il testo licenziato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale è stato al centro del dibattito che ha caratterizzato il webinar “Semplificazione, progressività ed equità: disegnare un nuovo sistema fiscale è possibile?” organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca. Un documento di sintesi tra le diverse posizioni politiche espresse dai partiti che consegna al governo le linee guida per l’adozione di una legge delega all’insegna della semplificazione e della riduzione dei carichi fiscali.
“La Lega si è sempre battuta per la semplificazione – ha sottolineato Laura Cavandoli (Commissione Finanze di Montecitorio) – forte degli ottimi risultati arrivati dall’introduzione della flat tax agevolata per le nuove partite iva che per cinque anni dovranno pagare solo il 5% di imposte. Una scelta che ha fatto incassare allo Stato oltre 23 miliardi di euro, prova evidente che semplificare fa bene ai contribuenti e alle casse statali. Accanto a questo abbiamo chiesto l’abolizione di tante micro tasse che sono irrilevanti ai fini dei bilanci pubblici e fanno perdere tempo ed energie ai contribuenti. L’equità fiscale si realizza anche riducendo le aliquote e razionalizzando misure utili alla ripartenza economica. Mi riferisco, ad esempio, al superbonus 110% che ha faticato molto a partire e per andare avanti dovrà essere messo in condizioni di uscire dalla ‘giungla burocratica’ in cui era immerso”.
Secondo Emiliano Fenu (capogruppo del M5s in Commissione Finanze al Senato) “gli inasprimenti nei confronti dei contribuenti e la prosecuzione con un approccio oppressivo non servono a combattere il fenomeno dell’evasione fiscale e contribuiscono a rendere difficile il rapporto stesso tra fisco e contribuenti. Al contrario, l’agevolazione delle procedure fiscali favorisce l’espletamento degli adempimenti spontanei. Perché ciò accada bisogna raggiungere una simmetria nell’accesso alle informazioni tra contribuente e amministrazione finanziaria. Una parità che è in grado di promuovere la conoscenza delle informazioni eliminando quel clima di ostilità che non fa bene al rapporto. In questo senso – ha aggiunto Fenu – possono venire in soccorso i nuovi strumenti tecnologici che possono consentire quel salto di qualità necessario a raggiungere la semplificazione. Prendiamo spunto dalla piattaforma del cashback che già potrebbe favorire lo spostamento diretto delle detrazioni sul conto dei contribuenti applicando così una redistribuzione effettiva”.
Sul documento delle commissioni si è soffermato anche Carlo Giacometto (deputato di Forza Italia in Commissione Finanze): “Di questo documento omnibus affidato al ministro Franco siamo soddisfatti per aver conseguito una vittoria culturale. Un testo partorito dopo un lungo percorso che ha messo al centro dell’attenzione del governo due parole chiave: semplificazione e crescita. Scongiurando, al tempo stesso, ogni ipotesi di patrimoniale e aumento delle tasse di successione. Ci auguriamo che il governo possa adottare una legge delega conseguente. Ponendo attenzione agli incentivi fiscali per l’utilizzo di risorse per l’economia reale. Il nostro obiettivo deve essere l’aumento dei posti di lavoro. La priorità deve essere la crescita, che va incentivata con forme di premialità. L’altro tema è quello della semplificazione. È evidente che un fisco facile non può che allargare la base imponibile con un beneficio complessivo per Stato e contribuenti”.
Perplessità sul testo è stata espressa da Marco Osnato (parlamentare di Fratelli d’Italia nella Commissione Finanze di Montecitorio): “Un documento dal quale emergono tutte le incongruenze di una maggioranza delle poche intese e anche piuttosto strette. La ‘montagna ha partorito il topolino’. Si partiva da posizioni troppo divergenti e questo documento di riforma si è risolto con un voto colpi di maggioranza. Di una vera semplificazione non vi è traccia. Ancora una volta, invece di ascoltare i commercialisti si è dato ascolto alle richieste dell’Agenzia delle Entrate. Non abbiamo capito cosa succederà al cassetto fiscale, come sarà applicata la semplificazione per i contribuenti. Tutti abbiamo convenuto che il ceto medio è paralizzato da un eccesso di tasse però non si vede una proposta effettiva per alleggerire il carico. Avevamo proposto di ridurre la differenza tra scaglioni e una flat tax che potesse creare uno shock fiscale. Unico punto di accordo la tanto sbandierata abolizione dell’Irap, che ovviamente sosterremo, ma che ormai impatta poco sul peso fiscale complessivo. Questo documento è uno specchietto per le allodole che Draghi e Franco utilizzeranno per avere mani libere”.
Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Giusto Balletta (commercialista dell’Odcec di Palermo): “Ridurre la pressione fiscale e gli adempimenti è risolutivo per la vita di tutti i contribuenti. Occorre procedere con una semplificazione in termini impositivi e propositivi. Ad esempio attualmente in Italia ci sono 51 tipi di agevolazioni vigenti e altrettante procedure fiscali. Non è meglio razionalizzare entrate e uscite sia nel momento impositivo che in quello accertativo?”.
Tesi condivisa da Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): “La professione non si occupa né può farlo delle aliquote, del gettito, dell’incidenza sui contribuenti delle imposte richieste. E’ la politica che deve decidere se proseguire su una pressione che arriva oggi al 50%. L’obiettivo principale oggi la semplificazione. E su questo tema ne abbiamo viste tante. Ma di risultati concreti non se ne vedono. La semplificazione non è solo lo snellimento delle procedure e la riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti, è soprattutto il miglioramento della qualità dei servizi resi e una migliore selezione dei contribuenti. A chi oggi parla di semplificazione rispondiamo con la recente circolare numero 7 del 25 giugno a firma dell’Agenzia delle Entrate. Sono oltre 530 pagine”.