Sono già mille le denunce giunte al sindacato per le esclusioni dal nuovo concorso straordinario per aspiranti insegnanti della secondaria: “questa situazione è assurda, perché su 32mila posti banditi e 60mila candidati non riusciranno ad avere il ruolo più di 15mila”, commenta il presidente dell’Anief Marcello Pacifico, spiegando che ciò avverrà nonostante le prove siano state allargate a tutti gli idonei.
Bisognava rispondere in pochi minuti a domande aperte complesse, una delle quali anche in inglese. E’ stato un fallimento. “La realtà dei fatti – dice il sindacalista a Teleborsa – è che il prossimo anno avremo un sacco di cattedre vacanti, perfino dopo questo concorso straordinario che era nato per porre fine al precariato”: si va verso una mancanza sempre più cronica di docenti di ruolo, dovuta anche alla fallimentare gestione anche delle graduatorie delle supplenze, con le Gae inopinatamente chiuse e le Gps aperte alle assunzioni a tempo indeterminato ma con troppi “paletti”. Il sindacato invita i partecipanti al concorso straordinario che sono stati esclusi a chiedere di accedere alla graduatoria a prescindere dall’esito della selezione.
“Il concorso riservato rivolto agli insegnanti della scuola secondaria con tre anni di servizio si conferma un mezzo flop: andrà a collocare in ruolo meno della metà dei 32mila posti messi a bando, quindi anche meno dei 22mila quantificati solo pochi giorni fa dopo avere appreso dell’alto numero di candidati che non hanno superato la verifica”, sottolinea l’Anief. “Questo succede nonostante queste prove – spiega il sindacalista – siano nate con la consapevolezza di ottemperare a quello che ci chiedeva l’Europa, in materia di assorbimento dei precari. Purtroppo non è stato così, perché i quiz consistevano in domande a risposta aperta da completare in pochi minuti, che riguardavano tutte le materie disciplinari ed anche l’informatica e l’inglese. Ma il tempo a disposizione era poco e non ha reso possibile valutare il merito di chi da anni insegna nelle nostre scuole”.
L’Anef annuncia quindi che andrà dai giudici per stabilire se la normativa europea è stata rispettata e per sollevare di nuovo questa questione in Europa, per capire se le risposte dello Stato italiano sono state giuste. Anche alla luce della procedura d’infrazione 4231/2014 prodotta proprio presso la Commissione europea. “L’anno scorso ci ha dato ragione il Comitato europeo dei diritti sociali” che ha accolto il nostro ricorso 146/2017 “e vogliamo andare avanti perché non possiamo assistere al record di precarietà che ci sarà il prossimo anno”, afferma Pacifico, sollecitando chi vuole aderire a farlo.
“E’ fondamentale – ha aggiunto Pacifico – non possiamo permettere di avere a settembre gli stessi insegnanti con un contratto a tempo determinato”, ha concluso il sindacalista Anief riferendosi ai circa 220mila contratti annuali sottoscritti nell’anno scolastico 2020/2021. Una cifra che senza accorgimenti normativi, che prevedano le assunzioni dei precari storici, anche da seconda fascia Gps, come chiesto dal giovane sindacato attraverso appositi emendamenti al decreto Sostegni-bis, quest’anno arriveremo certamente a superare.