Lo chiede la Lega del Ministro Giorgetti, lo sollecita il Pd del Ministro Orlando. Gli ammortizzatori sociali vanno cambiati e approvati alla svelta con decisioni rapide.
La bozza nei prossimi giorni sarà presentata alle parti sociali che attendono. Non ultima Confindustria che da tempo sollecita un confronto di merito sulle scelte che saranno fatte. Decisioni che in parte ricadranno economicamente sulle spalle delle imprese.
AMMORTIZZATORI E LICENZIAMENTI
Dal primo luglio le imprese avranno mano libera nel licenziare e secondo le previsioni ci sarà un milione in più di persone senza una occupazione.
Cruciale l’entrata in scena dei nuovi ammortizzatori che dovrebbero sostenere economicamente i lavoratori e nel contempo cercare di individuare nuove possibilità occupazionali.
GIORGETTI: UN REDDITO A CHI ESCE
“Dal blocco dei licenziamenti si deve uscire con un sistema di ammortizzatori sociali”, auspica Giorgetti, “che permetta a chi esce dal circuito produttivo di avere comunque un reddito ed essere assistito e riaccompagnato all’ingresso del mondo del lavoro non appena questo lo permetterà”. Per il momento con il ministro Orlando, almeno sul piano tecnico c’è collaborazione.
“Un sistema di ammortizzatori sociali”, dice Giorgetti, “su cui sta lavorando il ministro Orlando e gestendo la fase di transizione settore per settore”.
LA VALUTAZIONE DEI COSTI
Ammortizzatori sociali significa parlare anche di costi per lo Stato, nel contempo bisognerà ristrutturare percorsi lavorativi e formativi. Su questo punto si è acceso un dibattito sulle figure professionali che mancano alle imprese. Si parla di una carenza di mezzo milione di lavoratori che potrebbero essere assunti in ambito metalmeccanico, della ristorazione, dei servizi assistenziali, e in agricoltura con contratti a tempo indeterminato o stagionali. Offerte che rimangono lettera morta…Il Governo procede con gli incontri con le parti sociali. Sul tavolo un percorso di riforma che in primo luogo dovrà assicurare trattamenti ordinari e straordinari per tutti i lavoratori. La novità sta nel fatto che gli interventi saranno differenziati per settori. È previsto il superamento della cassa in deroga, ma avranno spazio i fondi bilaterali, con prestazioni economiche assimilabili alla cassa integrazione guadagni.
ORLANDO: SISTEMA SOLIDALE
Secondo il ministro Orlando c’è necessità di un sistema “solidaristico”, in modo che il lavoratore si senta protetto. Tutele che dovranno essere stabilite anche per i lavoratori autonomi con un ampliamento degli ammortizzatori con sistemi di garanzia ad hoc. “Nei settori in cui si va allo sblocco licenziamenti a luglio”, osserva Orlando, “la cassa integrazione c’è, il problema sono le aziende più piccole e che saranno interessate dallo sblocco a ottobre. Le ipotesi di Confindustria sulle assunzioni sembrano ottimistiche” e il ministro chiosa così: “spero abbia ragione”. “Credo”, osserva Orlando, “che in alcuni settori ci sia voglia di assumere, ma anche che ci siano aree di sofferenza”.