Estendere l’Ecobonus anche ad alberghi e pensioni. È la proposta della Confederazione nazionale degli Artigiani che pone in evidenza i numeri e i benefici economici che ne avranno le imprese e in generale l’economia del Paese.
“Le oltre 30mila imprese ricettive alberghiere”, calcola la Cna, “sono fortemente provate dagli effetti catastrofici derivati sul settore dalla pandemia e, in vista dell’auspicata ripresa del turismo, i benefici dell’Ecobonus permetterebbero alla strutture di guadagnare in competitività a livello internazionale, pronte a intercettare una domanda globale sempre più esigente in termini di qualità dell’offerta”.
La platea di imprese potenzialmente interessate all’Ecobonus è molto ampia. Si tratta di 33mila strutture, calcola la Confederazione, per un milione di stanze e un valore della produzione superiore ai 20 miliardi, tra i più alti d’Europa. “E’ altresì importante”, precisa la CNA Turismo e Commercio, “non escludere dal provvedimento le imprese alberghiere gestite da società di persone che rappresentano quasi il 40 per cento della platea interessata con attività a conduzione familiare o diretta, che di solito contano meno di 30 camere, organizzate in forma giuridica come impresa individuale o familiare, società di persone, società a responsabilità limitata”.