“Questa giornata raccoglie tre fatti importanti e simbolici, che insieme rappresentano la ripartenza del Paese”.
Così ieri il ministro della Cultura alla breve cerimonia che ha preceduto la partenza del Treno di Dante dal binario 16 della stazione Santa Maria Novella di Firenze, convoglio storico che collegherà il capoluogo toscano con Ravenna durante i fine settimana da luglio a ottobre.
“In primo luogo la partenza di questo treno è un altro passo verso il ritorno alla normalità, dopo un periodo arduo e difficile. Inoltre, il fatto che si tratti di un treno storico ribadisce l’impegno del Ministero della cultura nel recupero dello straordinario patrimonio custodito dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, fatto di treni d’epoca e di tratte ferroviarie attraverso paesaggi straordinari. Questo viaggio – ha sottolineato il ministro – vuole simbolicamente rilanciare questo investimento, che ha trovato anche risorse importanti nel recovery fund per il recupero di ferrovie storiche. Infine, questo è il primo momento pubblico di presentazione in presenza dell’anno di Dante”.
“Per una volta l’Italia è partita per tempo – ha ricordato Franceschini – approvando nel 2017 una legge per i centenari di Leonardo, Raffaello e Dante, che ha permesso di avere comitati di alto livello capaci di lavorare con il tempo necessario. Sono centinaia gli eventi che ricorderanno Dante nel 2021, sia in Italia che all’estero. Moltissime sono le iniziative spontanee che si stanno affiancando a quelle promosse dal Comitato, a testimonianza di cosa significhi Dante per il Paese. Questo treno collega Firenze e Ravenna attraversando luoghi magnifici e facendo sosta a Marradi per un concerto del Maestro Riccardo Muti: è un pomeriggio significativo – ha concluso il ministro – per l’Italia e il suo patrimonio”.