Da aprile scorso i Cinque Stelle erano rimasti orfani della piattaforma di partecipazione diretta, essenziale per completare l’investitura di Giuseppe Conte come nuovo leader del Movimento. E cosa ancora peggiore, non aveva più accesso alla banca dati degli iscritti con cui dialogare. Il tutto a causa dello strappo consumato con il presidente della associazione Rousseau, Davide Casaleggio, gestore dell’omonima piattaforma, al momento del passaggio del testimone da Grillo all’ex premier.
LA DECISIONE DEL GARANTE DELLA PRIVACY
A fare chiarezza è intervenuto il Garante della privacy, che in maniera inequivocabile ha riaffermato la differenza dei ruoli tra il titolare di una banca dati (il Movimento) e il responsabile del trattamento di quei dati (Casaleggio). Sulla base di questo principio sancito dalla legge, dice il Garante, il responsabile è tenuto a cancellare o restituire tutti i dati personali, “dopo che è terminata la prestazione dei servizi richiesti relativi al trattamento” e per questo l’Associazione Rousseau avrà 5 giorni per riconsegnare le chiavi del regno dei 5S.
LE REZAIONI DEL MOVIMENTO
“Dispiace aver perso tempo – si legge sulla pagina Facebook pentastellata – a causa degli ostacoli che in maniera strumentale sono stati messi in campo da qualcuno per rallentare il processo di rifondazione del Movimento a cui sta lavorando Giuseppe Conte”, il quale ha prontamente risposto con un tweet: “Ora si parte, si guarda avanti. Non c’è un minuto da perdere, ci sono tanti cittadini a cui ridare voce”.
LE RAGIONI NASCOSTE DI CASALEGGIO
Le motivazioni della negata riconsegna addotte dal figlio del guru della comunicazione e co-fondatore del Movimento erano state varie: dalla manifesta dissociazione dalle scelte di Grillo e la conseguente volontà di dare vita a una nuova “piattaforma laica” per progetti civici, al mancato pagamento di arretrati, stimati intorno ai 450.000 euro. In realtà, il rifiuto è apparso come il sintomo delle nuove aspirazioni di Casaleggio junior, non più propenso a rimanere dietro le quinte e partecipare solo alle strategie di marketing politico, di cui il padre era maestro. Già da tempo aveva perso la sua neutralità nella gestione della piattaforma, cominciando a svolgere una parte attiva e diretta nell’attività politica. “Non vedo l’ora di non ricevere più comunicazioni dall’Associazione Rousseau, non essendomi mai iscritta all’associazione ma essendo fieramente iscritta al Movimento 5 Stelle”. È stato, infatti, il commento di Roberta Lombardi, membro del Comitato di Garanzia M5S.