Contrordine, via libera ai licenziamenti alla data del 30 giugno. Il braccio di ferro tra il ministro Orlando e gli industriali, segna una svolta. Per il titolare del dicastero del lavoro la proroga era cosa fatta, i licenziamenti sarebbero scattati il 28 agosto, con due mesi di proroga; Confindustria ha reagito chiedendo spiegazioni per una decisione e un provvedimento che non era stato concordato. Nelle ultime ore il nuovo colpo di scena.
La proroga al 28 agosto viene cancellata. Si torna a fine giugno. Confermata, invece, la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, dal primo luglio, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021 con l’impegno a non licenziare per tutto il periodo in cui ne usufruiscono.
Il blocco dei licenziamenti slitta al 31 ottobre solo per le aziende che utilizzano il FIS o la cassa in deroga (CIGD). Col nuovo orientamento del ministero, oltre alla Cassa Covid, per chi chiede la CIGO non sarebbe dovuto il contributo addizionale (pari al 9, 12 e 15%, a seconda della durata della CIG) per chi chiede la CIGO impegnandosi a non licenziare. Ad annunciare il cambio di data, e alcune delle conferme, lo stesso Ministro durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Imprese.
Orlando ha spiegato cosa accadrà nelle prossime settimane. “Una norma che abbiamo costruito in modo repentino nelle ultime ore”, sottolinea Orlando, “perché registravamo l’esigenza di adeguare questo pacchetto ad alcune dinamiche che si stanno determinando, e che prevede la possibilità di rendere più conveniente l’utilizzo della cassa, però legandola a un impegno a prorogare il vincolo sui licenziamenti”.
SITUAZIONE DELICATA NEI RAPPORTI TRA GOVERNO E PARTI SOCIALI
In sostanza, per chi prende la cassa Covid entro il mese di giugno, ci deve essere un impegno a una proroga al 28 agosto per il licenziamento; le aziende che utilizzano invece la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali però non potranno licenziare mentre usano questa cassa “gratuita”, senza che ci sia il pagamento delle addizionali”. La situazione che si è determinata è delicata, un po’ per tutti i protagonisti.
Confindustria e sindacati sono tornati ai ferri corti, mentre il Governo media. In seno all’Esecutivo, per evitare l’inasprimento delle tensioni è stata definita una proposta di compromesso, che permetta alle imprese di utilizzare la CIGO senza contributo addizionale fino a fine anno (anche oltre giugno) se si impegnano a non licenziare. Ma senza fissare alcune proroga ad agosto rispetto a quanto previsto per fine giugno dall’attuale normativa, se non la nuova agevolazione.
“Stando così le cose”, spiegano alcune fonti che seguono le indicazioni di Palazzo Chigi , “rimane in piedi la scadenza del blocco fissata al 30 giugno e verrebbe quindi meno la proroga al 28 agosto per le aziende che avessero chiesto la cig Covid dall’entrata in vigore del decreto entro fine giugno”. Sarebbe, come detto, confermata invece la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, dal primo luglio, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021 con l’impegno a non licenziare per tutto il periodo in cui ne usufruiscono. Una situazione di evidente compromesso che attende di passare all’esame di Confindustria e dei sindacati. Questi ultimi già pronti a manifestazioni nazionali a tutela della occupazione.