Il presidente della Repubblica ha ricevuto oggi alle 9:30 al palazzo del Quirinale il professor Giuseppe Conte al quale ha conferito l’incarico di formare il governo, Conte si è riservato di accettare. È prassi, ed oggi stesso comincerà le consultazioni con “con tutti i gruppi parlamentari che hanno manifestato di essere disponibili a sostenere questo progetto politico”.
Chiederà al capo dello Stato qualche giorno di tempo, verosimilmente fino a lunedì, per sciogliere la riserva. Poi a metà della prossima settimana presterà giuramento, per la seconda volta in 15 mesi, nelle mani di Mattarella.
E’ un uomo sicuro di sé il Giuseppe Conte che dopo “uno spintone” ricevuto dalla Lega di Salvini ha dimostrato lealtà alle istituzioni, forza e coerenza. Riportiamo alcuni pezzi importanti del suo discorso: “Sarà un Governo concepito come una squadra di lavoro, che lavori incessantemente e che possa offrire ai nostri figli un futuro migliore”, “le tasse le paghino tutti e le paghino meno”, “I miei principi non sono negoziabili 1) Lavoro 2) Uguaglianza 3) Rispetto delle istituzioni 4) Laicità 5) Difesa degli interessi Nazionali”.
Sulla base di queste dichiarazioni abbiamo sentito l’Onorevole Camillo D’Alessandro in rappresentanza del partito PD il quale ci ha detto: “Siamo di fronte ad un passaggio che la storia si occuperà di rileggere e giudicare. Si ripropone oggi l’incrocio delle decisioni, scegliere la via tra “convenienza della testimonianza” o della “iniziativa coraggiosa”, ed in quanto tale rischiosa, indicate da Moro nel suo ultimo discorso, prima della tragedia del suo rapimento e della morte.
Moro indicò la via della politica, non di una parte, del dovere della politica che è assunzione di responsabilità e non semplice testimonianza valoriale. Questa stessa via, oggi, ha scelto il Partito Democratico. Se si potesse dare un cognome al governo che può nascere io suggerirei la parola “futuro”, il diritto al futuro del Paese finalmente libero dalla aggressione del linguaggio e dalla eutanasia della paura”.
Abbiamo chiesto una dichiarazione anche all’Onorevole Gianfranco Rotondi (FI) che in questi giorni ha avuto un atteggiamento di distacco dalla Lega.
“Gira una definizione di ‘Rotondi responsabile’, il che è un complimento in queste giornate di irresponsabilità.
Se invece è un riferimento alla esperienza dei ‘responsabili’ che in passato sostennero vari governi, allora dico subito che non è il mio caso. Io chiedo a Forza Italia di cambiare linea, e per farlo non servirebbe una mia fuga in avanti, francamente.
Penso che Forza Italia debba spegnere il ritornello del centrodestra unito, prendere atto che il progetto di Salvini è ben altro, e fare scelte di conseguenza. Lavoro per una FI che guidi il Ppe e torni ai numeri di un tempo.
Perché ciò avvenga è necessario rompere con Salvini e smettere di mandare sui tg la pappardella dell’unità del centrodestra. Questa pappardella ci costa la scomparsa politica, perché il centrodestra non esiste più, c’è Salvini e chi vuole lo vota direttamente.
Il problema di scelte diverse me lo porrò alle elezioni politiche se Forza Italia manterrà l’alleanza con la destra estrema‘’.
Non ci resta che attendere le proposte relative alla nomina dei Ministri nei prossimi giorni.