giovedì, 3 Luglio, 2025
Agroalimentare

Crea e Campus Bio-Medico per nutrizione sana e alimenti sostenibili

Nutrizione e ricerca avanzata sugli alimenti in un’ottica di sviluppo sostenibile, transizione ecologica e di salute globale. Questi gli aspetti su cui si focalizza la collaborazione scientifica e didattica tra il CREA con il suo Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione e l’Università Campus Bio-Medico di Roma in ambito universitario e nei progetti di ricerca, formalizzata dall’accordo quadro di collaborazione firmato da Carlo Gaudio, presidente CREA e da Raffaele Calabrò, rettore Ucbm presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma.

L’accordo, della durata di tre anni, permetterà alle due istituzioni di rafforzare la collaborazione già esistente e di dare vita a progetti comuni, in particolare nei corsi di laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Scienze e Tecnologie alimentari e gestione di filiera.

“È il primo accordo quadro stipulato tra il CREA e un’Università dall’insediamento del nuovo CDA, che ricalca nei suoi obiettivi il modello virtuoso di scambio tra ricerca, sperimentazione e formazione. Servirà ad approfondire sinergie scientifiche già in essere, consolidando così un sistema della conoscenza basato sulla ricerca di qualità, coerente con le sfide globali e caratterizzato da un approccio multidisciplinare al tema della sostenibilità.

Una sfida per tutto l’agroalimentare, nella quale la comunità scientifica del CREA intende impegnarsi attivamente”, ha affermato Gaudio. “Oggi è una giornata importante – ha sottolineato Calabrò – perché la collaborazione tra CREA e Ucbm potrà significare negli anni crescita della qualità della ricerca, occasioni di studio per i nostri studenti, progetti nell’agrifood e nell’economia circolare in una simbiosi che porterà sicuramente una crescita reciproca”.

“La nostra collaborazione – ha ricordato Laura De Gara, preside della facoltà dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente e membro del Consiglio Scientifico del CREA – potrà svilupparsi ancora più fruttuosamente, in particolare, negli ambiti della nutrizione e in quello delle tecnologie alimentari, nonché nel settore della bioeconomia, molto importante per gli studi in economia circolare e per la sostenibilità nella produzione degli alimenti. Sono convinta che questo accordo darà frutti importanti anche nell’ambito della terza missione”.

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