VENEZIA – “Due missionari veneti, coinvolti in episodi tragici per quanto differenti, in queste ultime ore hanno ricordato che il vero modo di vivere la fede religiosa, quale che essa sia, è il servizio agli altri non il fanatismo. Esprimo tutta la vicinanza dei veneti alla famiglia di Nadia De Munari e auguro una pronta guarigione a monsignor Christian Carlassare”.
Questo il pensiero del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia del grave ferimento del vescovo eletto di Rumbek (Sud Sudan) – il più giovane di origini italiane – e all’indomani della tragica uccisione della missionaria laica in Perù, entrambi veneti della provincia di Vicenza.
“Questi gravi fatti che toccano così da vicino la nostra regione – prosegue il Governatore – non possono che invitarci ad approfondire la riflessione lanciata da Papa Francesco sulle violenze con cui si stanno colpendo i cristiani in tutto il mondo ed in particolare nelle aree più povere del pianeta dove sono presenti a portare soccorso e aiuto. Mi ha molto colpito l’esortazione con cui padre Carlassare, dopo il ferimento, ha invitato a non pregare tanto per lui ma, piuttosto, per le persone di Rumbek che normalmente soffrono molto. In queste parole c’è tutta la convinzione e l’esempio del missionario Comboniano votato all’Africa ma anche quel senso di solidarietà e quella determinazione a mantenere un impegno tipici della nostra gente”.
“In ugual modo sto seguendo anche la vicenda di Nadia De Munari – conclude il Presidente Zaia -. Con il suo impegno umanitario di missionaria laica, portato fino al sacrificio della vita, resterà sempre un modello di quel Veneto solidale che non gira la testa dall’altra parte di fronte alle necessità del mondo. Mi unisco all’appello dei familiari affinché sia appurata la verità sul suo tragico destino”.