Si festeggia pure la “Liberazione”. Si vedono parate e si applaude mentre il cuore e la mente volano via. Oltre le parate del copione. Liberazione da chi, da cosa e perché si è schiavi in un mondo meravigliosamente bello definito saggiamente da Papa Francesco “La Casa Comune”? Liberazione quindi da qualcosa che ha inquinato il respiro, schiavizzato anche il sussulto del cuore, di aria pulita e di clima di fraternità.
Apparentemente liberi di dire, (si fa per dire) di pensare (con stereotipi ricchi di preconcetti e pregiudizi) di agire (tranne se non violi le regole e non conosci i principi della Costituzione. Liberi in un mondo dove ancora si lotta peri diritti “umani” e spesso quel dito puntato verso il volto scende inesorabilmente e carinamente nell’anima.
Liberi per poi mentirsi e mentire facendo finta che tutto deve cambiare affinché tutto rimanga dove si trova. La teatralità della falsa libertà vede l’uomo contemporaneo salire solennemente, tra ipocrisia e coscienza pura di un inganno, sul pulpito della recita, della retorica dove le parole di plastica non convincono neanche chi li pronuncia. Non vi è bisogno del “gobbo” perché la falsità si vende come acqua che scorre nel rigagnolo della meschinità umana proposta come verità indissolubile. Libertà, Liberazione: che meraviglia. Agli occhi del mondo tutti liberi e tutto farcito di libertà, dinnanzi alla propria coscienza, alla propria anima ecco che tutto crolla come palcoscenico di cartapesta.
Una vista recitata è una morte vissuta. Falsamente liberi, perché prigionieri di sé stessi, di paure e cadute, di esperienze che giacciono nel cimitero dei ricordi fra fiori di mezze verità e preghiere mai bisbigliate. Schiavi di una libertà mai vissuta che rimane come una bella esperienza archiviata nel labirinto dei ricordi dove tutto urla “Verità e Giustizia”. Ritorna umano, amati nella libertà, rivivi la tua quotidianità e amandoti ama ciò che ti circonda perché’ la libertà non ha prezzo e tu non sei in vendita nel supermercato dell’usa e getta.
Liberi di amarsi e di amare ciò che ti viene offerto in una vita che è un dono meraviglioso. Prova e ricrediti. Destati dal tuo guscio di schiavitù e non cedere alle lusinghe del potere umano che abbrutisce il cuore di chi non sa che un’anima non si vende per nessun motivo. Costi quel che costi.